Martedi, 13/11/2018 - La vitalità del cinema israeliano, la sua capacità di raccontare il bene e il male, la sua autenticità e l’attitudine all’autocritica, alla vastità degli orizzonti, alla necessità di ‘raccontare’ storie individuali e collettive con la stessa forza emotiva e dirompente, sono tutti elementi ben sintetizzati nella selezione cinematografica proposta dal “Pitigliani Kolno’a Festival”, una manifestazione molto attesa ogni anno nella Capitale e diretta artisticamente da due donne appassionate e competenti, Ariela Piattelli e Lirit Mash.
“Quest’anno avremo un programma molto variegato - sottolineano le direttrici artistiche - , anche se c’’è una continuità tra passato e presente con le altre edizioni del PKF. Dai documentari ai lungometraggi, dai cortometraggi alle serie TV, proponiamo film molto diversi tra loro, ma tutti legati da un filo comune che è la ‘narrazione’, i registi israeliani si rivelano degli straordinari narratori ed emerge il quadro di un cinema più vitale che mai, capace di raccontare la realtà e la storia. Le opere israeliane compongono non solo un ritratto della cinematografia, ma anche della società del Paese, in costante cambiamento”.
Giunto alla sua 13esima edizione, il PKF, prodotto dal Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani, si svolgerà tra il 17 ed il 22 novembre 2018 presso differenti location: la Casa del Cinema di Roma, il Cinema Farnese ed il Centro Ebraico Italiano il Pitigliani, con entrata gratuita fino a esaurimento posti.
Il programma del Festival PKF2018, dedicato alla cinematografia israeliana ma anche a quella di argomento ebraico, propone diverse sezioni: la prima, "Panorama sul nuovo cinema israeliano”, raccoglie opere che hanno riscosso successo sia in Israele che all’estero e che rappresentano la varietà e il multiculturalismo che compone la società israeliana di oggi. Tra le anteprime italiane del Festival, il lungometraggio Laces, di Jacob Goldwasser, basato sulla storia vera di un adulto-bambino con un leggero ritardo, un senso dell’umorismo unico e un infinito ottimismo. L'attore Dov Glickman ha vinto, per questa interpretazione, il Premio Miglior Attore non protagonista agli Ophir Awards israeliani. Sempre in anteprima, sarà proiettato il documentario di Ran Tal, The Museum, che esplora l’anima israeliana attraverso le gallerie, i magazzini e i visitatori del Museo di Israele a Gerusalemme, la più importante istituzione culturale del Paese.
La sezione “Percorsi Ebraici” propone il documentario di Stephane Kaas “Etgar Keret: based on a true story”, già vincitore del Prix Italia 2018 e presentato all’ultima edizione del Festivaletteratura di Mantova, che racconta lo scrittore israeliano attraverso l’animazione delle sue storie, le rievocazioni dei suoi aneddoti, gli sguardi dietro le quinte e le interviste con familiari e amici. Un altro documentario, “Einstein in the Holy Land”, di Noa Ben Hagai, racconta la visita di Albert Einstein in Terra Santa nel febbraio del 1923 e compone un ritratto del Genio anche attraverso le sue impressioni sul nascente Stato Ebraico.
Mercoledì 21 novembre, al Cinema Farnese, e in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah, sarà proiettato il documentario italiano “La razzia. Roma, 16 ottobre 1943”, di Ruggero Gabbai – regista che sarà ospite del festival - realizzato con le testimonianze dei sopravvissuti al rastrellamento del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, quando le forze naziste arrestarono oltre 1250 ebrei deportandoli nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
Il Premio alla Carriera 2018 sarà consegnato al regista Avi Nesher, uno tra i più fecondi autori israeliani, di cui il festival proietterà il suo ultimo film “The Other Story”, presentato in anteprima italiana, ma anche “Rage and Glory”, capolavoro del 1984, recentemente restaurato, che all’epoca della sua uscita fece molto discutere e “Turn Left at the End of the World”, ambientato negli anni Sessanta, racconto di due famiglie di immigrati, una marocchina e l'altra indiana, che si ritrovano vicine in un minuscolo villaggio sperduto israeliano.
“Abbiamo voluto celebrare questa tredicesima edizione del PKF consegnando il Premio alla Carriera ad Avi Nesher – affermano le direttrici artistiche - un regista, tra i più grandi d’Israele, che ha osservato i mutamenti della società israeliana, raccontandone, attraverso una straordinaria capacità di narrare, i suoi molteplici aspetti e anche le contraddizioni. Alcune delle sue opere hanno scatenato accesi dibattiti all’interno della società israeliana: il suo è un cinema dentro la Storia e le vicende umane”.
Oltre a lungometraggi e documentari, al PKF tornano le serie televisive, con alcuni titoli, tra cui “When Heroes Fly” di Omri Givon, che ha vinto il premio Miglior Serie alla recente prima edizione di Canneseries e che sarà presentato dal produttore Eitan Mansuri. La storia segue quattro amici, veterani di guerra di un’unità delle forze speciali, riuniti per una missione finale: trovare Yaeli, l’ex amante di uno di loro e sorella di un altro.
Sarà presentata al pubblico romano anche un’altra serie tv molto seguita, “Significant Other”, diretta da Ram Nehari, di cui verranno proiettati tre episodi della prima stagione, alla presenza dell'attrice protagonista Dana Modan, per una commedia drammatica sulla solitudine di due vicini di casa quarantenni, che si sono trovati a vivere porta a porta e si imbarcano a condividere una relazione esitante e piena di difficoltà.
Proprio sulle serie tv il Festival ospiterà, lunedì 19 novembre alle ore 17:30 il panel “Da Cannes a Netflix. Il segreto del successo delle serie tv da Israele”, moderata dalle direttrici artistiche e alla presenza del regista e sceneggiatore Alessandro D'Alatri, del produttore Eitan Mansuri e della sceneggiatrice e attrice Dana Modan. Il panel sarà preceduto dalla proiezione di 3 episodi della prima stagione della serie tv “Significant Other” e seguito dalla proiezione del primo episodio della prima stagione di “When Heroes Fly”.
Spazio anche all'animazione, con un focus, a cura del regista e autore Hanan Kaminski, che propone un programma di corti composto da astri nascenti del cartoon israeliano.
Durante la kermesse si svolgerà anche la seconda edizione del Premio Emanuele (Lele) Luzzati, che sarà assegnato alla migliore opera considerata meritevole, da una giuria composta da intellettuali e artisti di rilievo.
Il PKF è realizzato con i contributi di: Mibac – Ministero per i beni e le attività culturali; Regione Lazio; UCEI; Ambasciata di Israele in Italia; Centro Peres per la Pace e l’Innovazione e con il sostegno di AcomeA e El Al.
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