Sempre più viene richiesta ai media una narrazione deontologicamente corretta e non lesiva della dignità delle donne nella redazione di articoli relativi a vicende connotate da violenza sessista
Lunedi, 16/11/2020 - Negli ultimi giorni la narrazione relativa a due casi di violenza familiare e di genere è stata oggetto di innumerevoli rimostranze da parte dei lettori di vari giornali e quotidiani on line. L’episodio più recente, riguardante l’arresto di un noto imprenditore, Alberto Genovese, così come è stato raccontato da Il Sole 24 ore, induce a chiedere una verifica sui propri giornalisti, al riguardo del modo con cui scrivere di violenza di genere. Trattando della figura del suddetto manager, che ha drogato, torturato e stuprato una giovane donna per 24 ore, in un articolo del giornale in questione inizialmente si poteva leggere al proposito dell’arrestato come quel “vulcano di idee e progetti” “per il momento, è stato spento”, perché “costretto a fermarsi almeno per un po’ “.
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