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Parola minima

Parola minima

Ivana Tanzi - Ogni cosa, l’evento minimo della giornata, l’incontro inatteso diventano poesia

Benassi Luca Venerdi, 02/10/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2015

La poesia è un modo di vedere il mondo, una specie di lente attraverso la quale osservare la realtà per cogliere sfumature, improvvisi bagliori, sorprese laddove all’occhio comune compare solo la banalità del vivere quotidiano. Chi scrive versi ha la capacità di donare questa luce a chi ha la pazienza e il desiderio di leggere. Di questa capacità è dotata in sommo grado Ivana Tanzi che con i suoi versi schiude un universo fatto di giornate in città, di viaggi, di incontri, di ricordi. Nulla sembra sfuggire al suo occhio (e alla penna), i suoi testi raccontano del sole, del mare, degli ulivi e del vento del Golfo dei Poeti, della Lunigiana e delle alpi Apuane, ma anche della quotidianità della casa e delle strade di Milano, nelle quali si accende improvvisa la poesia. Ecco allora che le inquiete ore della mattina vengono scandite e riportate all’ordine dal «ruminare intermittente» della lavatrice, che il desiderio di libertà per la pagina bianca viene ricondotto alla «regola/ dietro la ferrea grata/ del sudoku», mentre le macchine, che si incontrano a una rotonda stradale per mezzo giro, «subito si perdono/ con un breve rimpianto/ come quando i bimbi/ smontano dalla giostra.» Ogni cosa, l’evento minimo della giornata, l’incontro inatteso sono occasione di riflessione, diventano metafora dell’esistere e consentono alla poetessa la riflessione sulla vita, su Dio, sul trascorre del tempo. Se il ricorrere all’oggetto d’uso comune come correlativo oggettivo ricorda per certi versi la ricerca di Guido Oldani (si pensi alla lavatrice sopra citata) e più in generale l’etica del quotidiano della poetica lombarda, d’altra parte la scrittura di Tanzi cerca sempre l’innalzamento verso la riflessione, verso uno stupore, posato e mai infantile, ma che apre squarci sui sentimenti profondi, sull’abisso dell’amore e dell’inquietudine. Ecco allora i testi che indagano le relazioni umane, familiari e affettive, i versi sulla religione e quelli, dai tratti a volte gnomici e aforistici, sullo scrivere poesie e sull’esperienza dell’essere poeta. Come Emily Dickinson e Wisława Szymborska, Tanzi trova nella sua geografia quotidiana – Milano, Pugliola in Liguria e Campomarino nel Salento – l’interezza del cosmo, nel quale cercare la ragione di vita e mettere ordine nel caos del tempo. Ivana Tanzi è nata a Parma e vive a Milano. Ha pubblicato le raccolte di versi “Un sasso un sogno ed altro” (ed. FirenzeLibri) e “Stanze e distanze” (ed. Joker). I testi qui pubblicati sono tratti da “Il metro estensibile” (edizioni puntoacapo, Novi Ligure 2010).






Il rovo



Ostile fino alla fine

il ramo di rovo tranciato

si torce cadendo

ti sfiora la faccia e s’aggrappa

ad un lembo di gonna.

Se tiri la strappa, se lasci

ti graffia il polpaccio.







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