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Parola d'ordine: Acqua - di Viola Conti

Parola d'ordine: Acqua - di Viola Conti

Ridurre gli sprechi, aumentare l'efficienza e mantenere la gestione pubblica

Giovedi, 24/03/2011 - La giornata mondiale dell’acqua è stata un’occasione importante per far riflettere sull’importanza di questo prezioso bene vitale.“Le parole d’ordine in questo settore devono essere sempre più improntate all’efficienza, al risparmio ed alla gestione pubblica.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.Il dibattito su questo tema è più che mai d’attualità, soprattutto in vista del referendum del quale siamo promotori, che ha già visto la raccolta di oltre 1 milione e 400 mila firme per far sì che un bene fondamentale come l’acqua non finisca in mano ai privati, poiché la riteniamo e la riterremo sempre “bene comune”.Inoltre, la privatizzazione porterebbe ad un consistente aumento del costo del servizio, derivante non soltanto dalla necessità di remunerare i costi di gestione, ma anche dall’esigenza dei privati di realizzare profitti dalla fornitura dei servizi idrici. Le esperienze già realizzate in tal senso lo confermano.Tutto ciò aggraverebbe ulteriormente la spesa delle famiglie italiane per l’acqua che, mediamente, per una famiglia che consuma 200 metri cubi di acqua l’anno, ammonta a 328,22 Euro (secondo i dati della VIII Indagine Nazionale sul servizio idrico Federconsumatori) e, nel 2011, secondo le previsioni dell’O.N.F. –Osservatorio Nazionale Federconsumatori, aumenterà di 21 Euro.Per arginare questi aumenti e per ridurre al minimo gli sprechi in questo settore, quindi, è indispensabile intervenire, sia sul versante istituzionale sia sulle abitudini di consumo di ogni singolo cittadino.Ecco quindi alcune proposte di Federconsumatori ed Adusbef:



1. Modernizzazione delle infrastrutture attraverso forti investimenti:



a) sull’adduzione e trasporto dell’acqua che ha raggiunto il 40% di perdita con punte del 60% nel Mezzogiorno;



b) sulla costruzione di nuovi invasi per le scorte necessarie ai periodi di carenza pluviale;



c) di depuratori delle acque reflue e, laddove non inquinanti, di loro canalizzazioni per uso agricolo, che utilizza circa il 70% dell’intero consumo idrico.



2. Risparmio strutturale:



a) di forti agevolazioni per il risparmio energetico alternativo quali i tetti fotovoltaici per diminuire i carichi nelle centrali tradizionali, che utilizzano quantità notevoli di acqua, così come in vasti settori dell’industria;



b) Nuove tecniche ed investimenti per irrigazione a goccia in agricoltura;



c) obbligatorietà nei vari insediamenti abitativi o nelle fasi di ristrutturazione delle doppie vasche di scarico nei wc e dei diffusori nella rubinetteria;



d) obbligo delle fotocellule di interruzione nei bagni pubblici;



e) installazione della rubinetteria nelle fontanelle pubbliche



3. Una profonda riorganizzazione delle aziende di gestione



a) attraverso processi di razionalizzazione e di accorpamento per rendere maggiormente efficienti, eliminando sprechi e duplicazioni, le imprese di gestione, che devono permanere totalmente in ambito pubblico.



Ci teniamo a ricordare, infine, che in tutte le città italiane, l’acqua è potabile ed in molte di queste città l’acqua è molto buona.Le famiglie, quindi, potrebbero risparmiare, in termini economici, una considerevole somma.



Ad esempio, una famiglia che consuma mediamente 3 litri di acqua al giorno:



- bevendo l’acqua di rubinetto spenderebbe per questo bene, in un anno, circa 1,40 € (pari al costo di circa 3,5 bottiglie di acqua minerale!);



- acquistando acqua minerale, in un anno, la spesa ammonterebbe a 427,05 €.



Il risparmio totale, consumando acqua di rubinetto, è quindi di ben 425,65 €!

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