Parla, Genova! Entriamo insieme nel futuro della città: la ricerca dell'Udi
Mercoledì 29 settembre presentazione a Palazzo Reale. Donatella Alfonso commenta la ricerca con Giovanna Badalassi e Mariacarla Sbolci
Mercoledi, 29/09/2021 - Riceviamo e pubblichiamo Mercoledì 29 settembre ore 17/19 Sala Palazzo Reale - Via Balbi
Presentazione dei risultati del progetto “Parla, Genova! Entriamo insieme nel futuro della città”
Donatella Alfonso commenta la ricerca con Giovanna Badalassi e Mariacarla Sbolci
Con “Parla, Genova!” le socie dell’UDI lanciano una proposta alla città: dopo un periodo così difficile per tutti proviamo a ripartire da un confronto tra noi genovesi per ragionare di presente ma soprattutto di futuro.
Cosa ci piace e cosa no di questo posto? Come valutiamo i servizi del territorio? Come li vorremmo migliorare? Come può diventare Genova una città inclusiva e solidale? Come si risolve la crisi economica?
Sono alcune delle domande alle quali le socie dell’UDI hanno risposto attraverso un questionario, del quale si restituiranno i risultati durante l’incontro.
Genova viene in questo modo vista, raccontata e spiegata partendo dalla prospettiva ed
esperienza di vita delle donne, disegnando una idea di città accogliente, solidale, inclusiva
e sostenibile.
L’evento è l’occasione anche per annunciare l’inizio di un percorso: UDI Genova metterà infatti a disposizione il questionario di “Parla, Genova!” a tutti i corpi intermedi della città, sia del mondo sociale che di quello produttivo, per riproporlo in realtà diverse e raggiungere in questo modo una sintesi finale di diversi punti di vista: un’agenda per il futuro della città, quindi, da costruire tutte e tutti insieme.
L’evento verrà trasmesso in diretta in streaming attraverso la pagina Facebook UDI
Genova (https://www.facebook.com/udigenovaviacairoli), per permettere un’ampia
partecipazione nonostante il numero limitato di posti consentiti in presenza.
Genova è molto amata dalle socie UDI: al 47% piace molto, al 44% abbastanza. Nei voti dati alla città la risorsa più apprezzata è indubbiamente il mare, che viene premiato con un 9, seguito dalla storia e le tradizioni (8,3) i monumenti (8,2) il cibo, il clima e il
verde (8,1). Le criticità sono invece individuate nella scarsa pulizia (4,1), nella difficoltà di fare impresa (3,7) e nel lavoro (3,9). Intorno alla sufficienza invece i negozi (6), la cultura e il divertimento (5,9), le persone (5,9) e la sicurezza (5,8).
Nota particolarmente dolente è la pulizia, la manutenzione e il decoro della città in relazione alla mancanza di cura di cose e persone: precise sono le richieste di una maggiore pulizia materiale (pulizia dei cassonetti, delle strade, dei muri, delle creuze, dei forti, una maggiore raccolta differenziata) ma anche di pulizia morale e valoriale che traspare dalla condanna della speculazione edilizia, dello sviluppo della grande distribuzione a scapito dei piccoli negozi e nella richiesta di maggiore attenzione agli anziani.
Un’altra criticità di Genova è vista nella mentalità genovese, che va stretta al 22% delle socie UDI a causa della chiusura mentale e resistenza al cambiamento, della difficoltà di relazioni, dell’immobilismo e della mancanza di entusiasmo per il futuro.
Il 23% indica invece come criticità importante il mancato sviluppo economico e sociale di Genova, con un pensiero costante rivolto al lavoro dei giovani e al loro futuro, il 10% pensa invece ai problemi della mobilità.
Nella valutazione dei servizi territoriali le socie dell’UDI danno un giudizio medio complessivo di 5/10. Tra i servizi con il giudizio migliore 6,8 è dato ai medici di famiglia e ai servizi di emergenza, 6,4 ai servizi ospedalieri. Tra i servizi più critici emergono tutti quelli legati alla cura: le residenze protette per gli anziani (5,4), i servizi sociali, (4,6), i servizi per minori, giovani e famiglie inclusi gli asili nido, e quelli per la disabilità (4,1).
Le idee sul futuro sociale di Genova vedono nell’inclusione e nella solidarietà il tratto identitario di una città di mare: un porto sicuro che accoglie chi è scampato a mille tempeste e difficoltà. La partecipazione e l’educazione per tutta la cittadinanza sono viste quindi come le uniche strade da percorrere, con una particolare attenzione alle donne, agli stranieri e ai giovani. Si pensa a dibattiti, incontri, volontariato, ma anche a posti di lavoro socialmente innovativi e ad una vera e propria educazione alla solidarietà per la quale è indispensabile il supporto delle istituzioni del territorio.
Le idee delle socie UDI per superare la crisi economica della città passano invece attraverso il rilancio delle imprese (27%), del turismo e della cultura (14%), del commercio e dei servizi (8%), dell’innovazione e nella ricerca (7%) e delle infrastrutture e mobilità (7%). Il fattore umano prevale anche nelle soluzioni prospettate in questo ambito: si richiede attenzione all’occupazione, soprattutto di donne e giovani, ma si considera indispensabile una classe dirigente, sia politica che imprenditoriale, composta da donne e uomini meritevoli e intraprendenti, fuori da logiche lobbistiche. Anche l’impresa viene chiamata ad una maggiore responsabilità nella gestione del bene comune, con una richiesta di valorizzare le attività economiche di prossimità come i negozi di vicinato.
Diverso è l’orizzonte temporale per le priorità di intervento: nell’immediato ci si dovrebbe occupare di cura del sociale e dei servizi (19% delle risposte), di manutenzione e riqualificazione della città (15%) e di processi di partecipazione (11%). Entro i prossimi
10 anni la città dovrebbe invece investire nel turismo, nella cultura e nell’ambiente (60,5% delle risposte), oltre alle attività produttive legate all’impresa, alla ricerca e innovazione tecnologica, al porto, alla logistica e ai trasporti (30,2% delle risposte).
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