Pesaro e Urbino / Focus sulla violenza - E‘ il progetto della Provincia che nel quadro della legge regionale organizza 12 incontri di sensibilizzazione
Simonetta Romagna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2008
Siamo tutte consapevoli che quello della violenza contro le donne è un fenomeno che sta assumendo dimensioni impensabili solo pochi anni fa, anche se esso è stato sempre diffuso e avvolto dal silenzio. Silenzio che nasce anche dalla coscienza che la violenza è consumata all’interno delle pareti domestiche o nella cerchia dei conoscenti. Ma il fenomeno è tanto grave da essere uscito dalla consapevolezza delle sole donne e delle associazioni femminili per essere assunto finalmente anche dalle istituzioni pubbliche come elemento di grande peso nelle politiche relative alla sicurezza sociale. Vogliamo quindi segnalare un’esperienza che stiamo conducendo nella Provincia di Pesaro e Urbino assieme ai Comuni, alle Istituzioni Sanitarie, la Prefettura, la Questura e le Forze dell’Ordine. Ci sembra importante perché questa “alleanza” nasce non solo dal riconoscimento di un’esigenza di sicurezza, ma dalla consapevolezza che c’è un elemento di “genere” in un fenomeno che registra le difficoltà maschili a riconoscere la libertà delle donne ma spesso, anche da parte dalle donne la scarsa consapevolezza di sé e del proprio corpo. Da ciò nasce la necessità di approfondire anche nella realtà locale le dimensioni e la qualità del fenomeno, attraverso una ricerca che la Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino conduce per conto del Comune di Pesaro; così come ci sembra di grande rilievo che gli operatori a cui le donne si rivolgono già (operatori sanitari e forze dell’ordine) e ai quali si potrebbero affidare, sentano la necessità di una formazione che le istituzioni sanitarie hanno già programmato, anche in questo caso con un occhio attento alla cultura di genere. Un’altra azione che fa parte di questo progetto che abbiamo chiamato “Parla con noi” è quella di diffondere in tutto il territorio della provincia attraverso 12 incontri in altrettanti centri la conoscenza di questo fenomeno, e delle iniziative che si stanno mettendo in campo, anche grazie ad una legge regionale recentemente approvata che prevede, oltre ad un osservatorio regionale, la istituzione di un centro di accoglienza e di una “casa rifugio”. Vorremmo che questa nostra esperienza fosse conosciuta perché probabilmente si associa a tante altre che vengono realizzate in altre realtà ed è secondo noi indispensabile rafforzare una rete che fa emergere e rendere visibile un fenomeno che ha dimensioni culturali e materiali di assoluta emergenza.
Lascia un Commento