Martedi, 29/07/2014 - Il ddl, voluto e promosso da Najat Vallud-Belkacem - appena approvato sia dal Senato che dall'Assemblea nazionale - intende scoraggiare e reprimere le disparità tra generi nei molteplici ambiti contingenti: lavoro, sfera domestica e familiare, divorzio, violenze, responsabilità.
Oggi, quindi, in Francia non è più un'utopia quell'agognata emancipazione reale, in factis. Ad essa si approda con sicurezza, rimuovendo con metodo e attenzione capillare quei comportamenti che legittimano:
1. una "disuguale ripartizione di oneri familiari" (inégale répartition des tâches familiales) - tramite una condivisione del diritto al congedo parentale;
2. una aberrante rappresentazione mediatica delle competenze e dei ruoli (per mezzo di adeguate sanzioni comminate dal Garante Audiovisivo Francese, il CSA);
3. una disomogenea presenza di uomini e donne ai vertici delle imprese (estendendo le normative di parità a tutti i domini e settori).
Stilato ed elaborato di concerto con le realtà associative non governative, il progetto di legge ora in vigore, si è arricchito e perfezionato a mezzo di emendamenti sorvegliati dai diversi gruppi partitici.
Questi ultimi hanno accettato, inoltre, di autoriformare i propri comportamenti, adottando delle misure di penalizzazione per qualsiasi trasgressione violante le norme sulla parità dei generi nella rappresentanza politica.
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