Per la prima volta la partecipazione alle Olimpiadi dell'era moderna è paritaria nel numero di atlete e atleti. Un segno dei tempi in un evento mondiale che ha offerto molti altri importanti momenti al femminile
Mercoledi, 31/07/2024 - l femminile di giornata / diciannove. Le Olimpiadi della Sororitè
La storia racconta che era il 776 a.C. quando in Grecia - ad OLIMPIA, la città cara a ZEUS, Re degli dei - si svolsero le prime Olimpiadi. Erano giocate da soli atleti maschi, che si misuravano nelle diverse discipline sportive completamente nudi; per questo erano proibite alle donne, anche come spettatrici. L’imperatore romano Teodosio nel 393 d.C. le abolì perché considerate una manifestazione pagana.
La rinascita la si deve ad un’idea del francese Pierre de Coubertin che propose di ripristinarle, organizzando giochi simili a quelli dell’antica Grecia. Le prime Olimpiadi dell’era moderna si svolsero ad Atene nel 1896, includendo anche le donne, nonostante il disaccordo proprio del barone de Coubertin.
Da allora ogni 4 anni in un diverso paese del mondo ogni Olimpiade offre una narrazione originale, legata innanzitutto agli e alle atlete e alle loro affascinanti sfide nelle molteplici discipline, moltiplicatesi nel tempo, ma anche al desiderio del paese ospitante, di offrire la migliore opportunità di onorarle e festeggiarle, non rinunciando a mostrarsi e raccontarsi esso stesso al mondo.
Ed eccoci a Parigi che, sicuramente orgogliosa, fra l’altro, di essere la terra del francese de Coubertin, si è spesa per accoglierle dando il massimo risalto e considerazione all’evento che, iniziato il 26 di Luglio, si concluderà l'11 d’agosto. Per la prima volta l’Italia partecipa con una delegazione composta da donne e uomini un numero praticamente pari: 403 in tutto, con 209 uomini e 194 donne. E questo, in sintonia con i dati complessivi che vedono essere 10.971 gli atleti partecipanti di cui 5.594 uomini e 5.377 donne. Finalmente, dopo un lungo percorso, è stata largamente condivisa la scelta che ogni delegazione abbia davvero pari dignità femminile e maschile.
In questa Olimpiade francese, apertasi in una Parigi blindata, è davvero significativo che fra le parole d’ordine della manifestazione d’apertura che ha coinvolto la città rendendola parte integrante dell’evento, uno spazio intrigante sia stato dato alla parola: SORORITE’. Quella sorellanza che, affiancata alla fratellanza di FRATERNITE', firma una visione che guarda all’umanità nella sua complessità e che è bello leggere anche come un invito alla pace, in quanto relazione e riconoscimento di tutte e tutti.
Una SORORITE’ che ha visto, quale prima protagonista animatrice, proprio la Sindaca della città Anne Hidalgo e che poi nel corso della cerimonia ha regalato il canto magico di Cèline Dion che dopo anni di silenzio per la sua malattia, ha imagistralmente nterpretato la canzone della leggendaria Edith Piaf : L’hymne à l’amour. Significativo l'omaggio alla memoria delle 10 eroine della storia di Francia, divenute ulteriori protagoniste della manifestazione d’apertura, ed altro ancora.
Scelte che, al di là delle polemiche nate su di un quadro vivente che voleva richiamare il ”Convivio degli dei” come è stato poi chiarito, oltre a Dioniso in prima fila vedeva una rilevante presenza femminile, sarà ricordata come l'Olimpiade che ha voluto onorare l’importanza della presenza femminile in tutte le attuali 32 discipline agonistiche.
Un riconoscimento mai scontato che è importante rimarcare in considerazione di quante siano, ancora, le disparità e l’esclusione delle donne dalla vita civile in troppi paesi del mondo, in sintonia proprio con quella legge che circa 3000 anni fa, con la complicità di Zeus, proibiva alle donne di partecipare ed assistere alle gare.
Se queste note vogliono sottolineare un traguardo importante per tutte le donne del mondo, oggi la parola è alle atlete e agli atleti, cercando di seguire le loro sfide, ansie, fatiche, emozioni, vittorie e sconfitte, di cui potremo avere un quadro complessivo solo al termine. Ma di una atleta, la cui vicenda si è conclusa, amaramente, vorrei scrivere. Si tratta della portabandiera, la fiorettista Arianna Errigo, eliminata ai quarti di finale per quello che lei ritiene sia stato un errore arbitrale e per questo un momento doloroso e difficile da accettare. Noi la ringraziamo comunque, se non di più, per essere una Campionessa della quale andare dopiamente fiere.
Nel ricordare la Cerimonia d’apertura ho tralasciato una nota in più, impossibile da sorvolare poiché simbolo di inclusività: la partecipazione di Bebe Vio, l’atleta paralimpica anche lei fiorettista scelta, unica italiana. Durante la sfilata ha mostrato una volta in più tutta la sua forza esplosiva di atleta e campionessa di vita.
... Mentre scrivo, a proposito di campionesse arriva una notizia superlativa: la squadra femminile di spada conquista la medaglia d’oro, terzo podio in assoluto sulla pedana del Grand Palais, tempio della scherma francese.
Intanto i cerchi olimpici continuano a girare e a intrecciarsi per raccontare altre storie, molte delle quali al femminile.
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