Pari opportunità e tutela dei diritti a Soveria Mannelli.
Il 16 Febbraio 2019 si è realizzato l'incontro “Pari opportunità come tutela dei diritti in tema di discriminazioni – violenza di genere- fragilità sociali – disabilità” organizzato dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Soveria Man
Domenica, 17/02/2019 - Il CAV Demetra ha partecipato all’incontro di studio realizzatosi a Soveria Mannelli il 16 Febbraio 2019 organizzato dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Soveria Mannelli, insediatasi lo scorso 16 novembre, composta da Angela Davoli (Presidente), Lorena Virgillo (Vice Presidente), Maria Francesca Colosimo (Segretaria) e dalle componenti effettive Ilenia Grimaldi, Maria Giulia Colosimo, Angela Rita Colosimo ed Antonella Pascuzzi.
Nel corso dell’evento è stato ampiamente illustrato il programma delle attività della Commissione ed affrontate le tematiche della tutela dei diritti alla presenza di autorità civili e religiose oltre a personalità competenti, a vario livello, dei temi in scaletta.
I lavori aperti dal sindaco di Soveria Mannelli, Sirianni, del Parroco di Soveria Mannelli, don Roberto Tomaino, del parroco di Serrastretta, don Antonio Costantino, del Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Girifalco, capitano Felice Bucalo, del Presidente dell’ASD Lucky Friends, Rosario Cortese.
Gli interventi introdotti dall’Avvocato Angela Davoli, Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Soveria Mannelli, hanno avuto come relatori Carlotta Santoro, Commissario della Questura di Catanzaro, Cinzia Nava, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, Antonietta Stumpo, Consigliera Parità della Regione Calabria, Elena Morano Cinque, Consigliera Parità della Provincia di Catanzaro, Caterina Ermio, Referente per la violenza di genere dell’ASP di Catanzaro, Anna Fazzari, Psicologa CLES – Partner Centro Antiviolenza “Demetra”, e Rosalba Viscomi, Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense. Le Associazioni “Fiore di Lino” e “Liberi.TV”, hanno seguito l’intera manifestazione.
Tutti gli interventi hanno posto l’accento sull’importanza del lavoro in rete sinergica fra tutti gli attori coinvolti al fine di ottimizzare gli interventi sul territorio.
Il Cles Onlus, membro partner del CAV Demetra (che cura la consulenza psicologica e realizza percorsi individualizzati e personalizzati con l’ obiettivo di garantire l’uscita dalla situazione di abuso e violenza). Ha partecipato all’interessante iniziativa con il Presidente Dott. Anna Fazzari.
Il CAV Demetra è attivo sul territorio e partecipa alle iniziative, come quella odierna, che si realizzano su tale fenomeno, collaborando con enti, associazioni ed istituzioni al fine di ottimizzare gli interventi ed insieme contrastarlo, offrendo una rete di ascolto, supporto e presa in carico globale, estendendo e rafforzando questa capacità di accoglienza e sostegno nei confronti delle
vittime di violenza di genere e stalking.
il CAV Demetra è raggiungibile direttamente o per contatto al numero telefonico: 0968/207604- e al Numero Verde: 800550403
attivo 24 ore su 24, collegato al numero verde antiviolenza 1522.
L’ISTAT ci conferma che “6 milioni 788 mila donne hanno subìto, nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o
sessuale. I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Il 10,6% delle donne ha subìto violenze sessuali prima dei 16 anni. Considerando il totale delle violenze subìte da donne con figli, aumenta la percentuale deifigli che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre.
3 milioni 466 mila donne hanno subìto stalking nel corso della vita, il 16,1% delle donne. Di queste, 1 milione 524 mila l’ha subìto dall’ex partner, 2 milioni 229 mila da persone diverse dall’ex partner. Emergono importanti segnali di miglioramento rispetto all’indagine precedente: negli ultimi 5 anni le violenze fisiche o sessualisono passate dal 13,3% all’11,3%. Ciò è frutto di una
maggiore informazione, del lavoro sul campo, ma soprattutto di una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno e di un clima sociale di maggiore condanna della violenza. Alla maggiore capacità delle donne di uscire dalle relazioni violente o di prevenirle si affianca anche una maggiore consapevolezza.
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