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Pari Opportunità a 360 gradi

Pari Opportunità a 360 gradi

Regione Campania -

Lunedi, 08/03/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2010

Declinare il concetto delle Pari Opportunità a 360 gradi, 'svecchiandondolo' dai residui del post femminismo. Così Lilli De Felice, assessore regionale e docente di Diritto del Lavoro e Sicurezza Sociale all'ateneo Federico II di Napoli, ha interpretato la delega delle Pari Opportunità.

In Giunta dal febbraio 2008, quando in piena emergenza rifiuti il Presidente Antonio Bassolino, la volle nella sua squadra come assessore tecnico affidandole anche i settori Welfare, Politiche Giovanili, Sport, l'Emigrazione e Immigrazione, ha improntato le politiche per le donne ispirandosi alle 'affirmative action' di matrice anglo- americana.

“Sono convinta – argomenta - che il mainstreaming femminile non abbia bisogno di 'riserve indiane' dove le donne stanno tra donne, parlano di donne e poi, fatalmente, non le scelgono e non le votano. Servono invece strumenti non per rivendicare ma per affermare nella società l'uguaglianza di genere in ogni campo”. Gli strumenti ai quali si riferisce sono i suoi ‘ferri del mestiere’ cioè le norme, nello specifico, quelle norme che impongono ai vari attori sociali di scegliere, valorizzare e promuovere i talenti femminili.

Talenti che si esprimono al meglio quando si è messe in condizione di poter conciliare, se si hanno figli piccoli, tempi di vita e tempi di lavoro sostenute da servizi efficienti.

Per le politiche di sostegno alle responsabilità familiari l'assessorato ha emesso un bando di 35 milioni di euro per incrementare, in tutta la Regione, gli asili nido ed aumentare sensibilmente, nel giro di un anno il numero dei posti disponibili.

Il bando è diviso in 3 avvisi, solo al primo sono stati finanziati ben 52 progetti che hanno portato dal 27% al 53% la percentuale di posti nido.

Per affermare la parità di genere la giunta Regionale ha inoltre investito 10 milioni di euro per promuovere interventi, formulare modelli e sostenere azioni rivolti alle donne nei campi della ricerca dell'imprenditoria e delle professioni.

L'assessore De Felice ha voluto fortemente, in sintonia con il Consiglio regionale, la nuova legge elettorale approvata dal parlamentino campano e di recente ritenuta legittima dalla Corte costituzionale. Questa legge, come la Consulta afferma nella sentenza numero 4/2010, prevede la doppia preferenza con obbligo di indicazione di ambedue i generi.

“E’ una misura specifica – conclude Lilli De Felice – per dare effettività ad un principio di eguaglianza mai messo in dubbio in astratto, ma mai realizzato nella sua pienezza nella prassi politica ed elettorale. Sono convinta che la buona politica, debba offrire alle donne soprattutto strumenti utili ad accompagnare un processo culturale ormai inarrestabile ma che va seguito in maniera costante per evitare che nel corso della sua affermazione possa subire distorsioni e degenerazioni”.

 



Il piano per l’attuazione delle politiche per le pari opportunità e per i diritti per tutti



Il mainstreaming di genere, concetto innovativo che tende ad inserire la prospettiva di genere, il punto di vista delle donne, in ogni scelta politica, di programmazione e in ogni azione di governo, al fine di eliminare gli ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale delle donne, è il principio ispiratore del Piano Strategico Triennale per l'attuazione delle politiche per le Pari opportunità e per i diritti per tutti varato dalla Regione Campania. L'attuazione del documento di programmazione, messo a punto dall'assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità guidato da Alfonsina De Felice, è stata avviata nel 2008 e terminerà nel 2010.



Tre gli obiettivi strategici previsti:

• Sostegno dell'occupazione femminile, miglioramento della partecipazione attiva al mercato del lavoro e riequilibrio della presenza femminile nei contesti di sottorappresentazione;

• Conciliazione tra tempi di vita privata e professionale/lavorativa

• Prevenzione e contrasto ad ogni forma di discriminazione, violenza e sfruttamento ai danni delle donne e dei soggetti svantaggiati.



(8 narzo 2010)

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