Emilia Romagna - La Regione in campo contro le discriminazioni di sesso e di genere
Laura Salsi e Gabriella Ercolini Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2007
Un progetto di legge perché nessun cittadino dell’Emilia-Romagna sia discriminato per le proprie scelte sessuali o per ragioni di genere. Le consigliere regionali del gruppo Uniti nell’Ulivo Ds Gabriella Ercolini e Laura Salsi, insieme al collega dei Verdi per la Pace Gianluca Borghi, si sono fatte promotrici dell’iniziativa che dovrebbe approdare in Consiglio regionale, per l’approvazione, tra la primavera e l’estate del 2007.
Il Pdl nasce, sulla scia di esperienze già in atto in altre regioni italiane (Piemonte e Toscana) per «promuovere il superamento delle situazioni di discriminazione determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, in un più generale contesto di protezione e rafforzamento dei diritti fondamentali della persona» e impegnare la Regione ad attuare politiche che garantiscano la libertà di espressione e di manifestazione del proprio orientamento sessuale e dell’identità di genere, assicurando l’accesso a parità di condizioni ai servizi, al lavoro e alle opportunità di formazione professionale, all’assistenza sanitaria, alle comunicazioni, alle attività culturali, turistiche e commerciali.
«Se la nostra fosse una democrazia vera – osserva la prima firmataria, Gabriella Ercolini – non ci sarebbe bisogno di fissare per legge certi principi. Ma è un passaggio necessario, poiché lo Stato ha difficoltà a legiferare su questo tema. Questo pdl è un segnale politico importante in vista del 2007, anno europeo delle pari opportunità per tutti, quando ci attendono appuntamenti importanti, non ultima la legge elettorale che dovrà garantire una più adeguata rappresentanza dei generi nelle istituzioni. Da parte nostra promuoveremo una campagna di ascolto su tutto il territorio regionale, pronti a raccogliere i suggerimenti di tutti. Sottolineo comunque che la nostra proposta punta a contrastare concretamente le discriminazioni sessuali e di genere, rafforzando i diritti fondamentali delle persone. Tutte, con particolare riguardo per chi, a causa del proprio orientamento sessuale, è più vulnerabile».
La concretezza dell’iniziativa è legata al fatto che il testo proposto va ad incidere su vari ambiti della vita delle persone. Non a caso la proposta di legge non prevede specifici capitoli di bilancio per il suo finanziamento: una omissione che vuole enfatizzare la trasversalità della materia e la necessità che si provveda ad assicurare a tutti, indipendentemente dal genere di appartenenza e dall’orientamento sessuale, parità di trattamento e di opportunità.
Un campo nel quale c’è molta strada da percorrere, ad esempio, è quello del lavoro.
«In questo settore – commenta Laura Salsi – non posso che rimarcare la forbice ancora esistente in materia di salari, nelle percentuali di occupazione e nell’accesso al lavoro. Già la legge 17/2005, la legge regionale sul lavoro che porta la firma dell’assessore Mariangela Bastico, ora sottosegretario all’Istruzione, si è mossa nella direzione giusta e si stanno già registrando benefici. Il nostro progetto di legge punta, più in generale, a un maggiore riconoscimento dei diritti della persona e a consolidare e rafforzare l’azione della Regione in questo senso».
No alla violenza sulle donne
Voto unanime in Consiglio
No unanime e bipartisan nell’aula dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne.
Tutti i membri del Consiglio, di maggioranza e di opposizione, hanno votato a favore della risoluzione che le sei consigliere, cinque del centrosinistra e una del centrodestra, hanno presentato in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per l’occasione gli uomini dell’Assemblea, assessori compresi, hanno indossato la candida coccarda simbolo dell’adesione alla “Campagna del fiocco bianco” e del conseguente impegno personale ovviamente a non commettere, ma anche a non tollerare, né tacere di fronte a qualunque tipo di violenza contro le donne.
Nella risoluzione l’Assemblea Legislativa invita la Giunta regionale, in modo particolare, ad «attivare un sempre maggiore raccordo fra scuola, servizi territoriali e consultori per adolescenti per intervenire più efficacemente nelle politiche educative sulla relazione fra uomo e donna, sull’educazione all’uguaglianza e sul rispetto delle differenze in modo da rendere obbligatori percorsi formativi di educazione alla cittadinanza; a rafforzare l’impegno al sostegno ai centri antiviolenza, anche attraverso un adeguamento del contributo finanziario, rendendoli così sempre più compatibili alle tante richieste di accoglienza che pervengono dalle donne che subiscono maltrattamenti e/o coercizione».
Al Governo e al Parlamento si chiede invece, rispettivamente, di contrastare la violenza assumendola come priorità nel definire politiche di uguaglianza e pari opportunità fra i generi e di emanare una legge specifica contro la violenza alle donne, prevedendo inasprimenti di pene, iter processuali più brevi e certezza della pena.
* Consigliere regionali gruppo Uniti nell'Ulivo Ds
(14 gennaio 2007)
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