Finanziaria 2008 - Le risse politiche hanno oscurato i tanti e buoni provvedimenti per le donne che la legge passata al Senato contiene
Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2007
Che la legge finanziaria non fosse una legge “facile” lo sapevo da tempo, ma che fosse poi del tutto incomprensibile per i mass media ne ho avuta una seria conferma con la discussione al Senato della scorsa settimana.
Premetto che sono un’amante da sempre dei notiziari, telegiornali, radiogiornali, ma anche della carta stampata e da alcuni anni della comunicazione on line, ma cercare di capire di cosa si sia discusso attorno alla legge finanziaria la scorsa settimana non è stato facile.
Certo tutti i notiziari ne davano ampio spazio, ma a cosa? Di sicuro non al testo di legge che era in discussione, piuttosto si dava ampio spazio, a quanto, governo ed opposizione ne discutevano tra loro, a noi misere donne mortali veniva comunicato la sintesi centellinata dell’opinione di uno e dell’altro non sui contenuti, ma sulle singole posizioni. Tutti litigavano con tutti, ma su cosa? Per fortuna che le donne vengono considerate curiose: ma sappiamo su cosa hanno litigato? Su cosa il governo rischiava ogni voto, ogni minuto, di cadere, si spera che almeno i diretti interessati lo sapessero, e di sicuro lo sapevano, ma a noi, elettrici, elettori che cosa è apparso?
Perché gli addetti al lavoro della comunicazione non ci hanno fatto capire nulla? Se non fosse stato per una parola magica “class action” non avremo avuto modo di sapere nulla di contenuti.
E anche qui: il Presidente di Confindustria ci dice che è stata fatta all’amatriciana…cosa sarà un nuovo piatto? Verrebbe da dire: perché non parlate come mangiate?
Peccato non si può dire per non fare la figura degli ignoranti!
Gli stessi salotti della tarda serata di Rai 1, negli approfondimenti non ci hanno fatto capire nulla, di certo era una cosa seria, visto che per la prima volta da mesi non era presente una donna, (sempre scollacciata e mezza nuda estate ed inverno): la discussione sulla finanziaria doveva essere proprio tosta!
Eppure nella legge finanziaria 2008 c’è molto che interessa le donne, nel lavoro ma non solo. E la legge finanziaria lo sappiamo è la legge che delinea le linee di sviluppo del nostro Paese, ci dice dove vanno gli investimenti quali sono gli obiettivi che ci proponiamo per il prossimo anno ed il triennio successivo. Certo il “grosso” degli investimenti fa parte del “Bilancio” del quale nessuno ci dice nulla se non che è stato approvato subito dopo la Finanziaria , anche se di lì passano le risorse “vere” quelle che fanno appunto il Bilancio dello Stato.
Ma vediamo cosa aveva da dire la Finanziaria 2008 alle donne.
E’ una legge che è composta di 97 articoli, (anche se il conto non è preciso, perché vi sono gli articoli bis (inseriti durante la discussione e quindi rinominati così) ma ci sono anche quelli soppressi, ma grosso modo sono circa un centinaio.
Possiamo parlare di articoli che valgono per le donne in generale (e qui escludo quelli che valgono per tutti donne ed uomini, famiglie, che riguardano gli sconti ICI, la detrazione degli abbonamenti per i mezzi pubblici dalla dichiarazione dei redditi, la class action appunto – che permette ai cittadini truffati dalle imprese, come quelli della Parmalat, di costituirsi in giudizio insieme e non da soli- e molti altri anche molto interessanti).
L’art. 55 istituisce un fondo di 20 milioni di euro da destinare ad un piano contro la violenza alle donne.
L’art 54 prevede il “congedo per maternità e parentale nei casi di adozione e affidamento: equiparazione al figlio biologico”. Con questo articolo i genitori adottivi sia in Italia che all’estero e genitori affidatari vengono in un certo modo equiparati per quanto riguarda soprattutto il congedo nei primi 5 mesi di vita ai genitori biologici. In sostanza i genitori hanno diritto ad un congedo dal lavoro, (non entrambi, uno o l’altro) retribuito al 30%, ma hanno diritto, si pensi ai genitori che si recano all’estero per un’adozione internazionale, anche a congedi non retribuiti.
L’art. 32 prevede un “sostegno all’imprenditoria femminile” all’interno del Fondo per la finanza d'impresa istituito dalla Finanziaria per il 2007 che sosterrà anche la creazione di nuove imprese femminili e il consolidamento aziendale di piccole e medie imprese femminili localizzate nelle aree Obiettivo 1 e 2.
L’art. 48 prevede tra il resto un contributo finanziario per il 2008 a Regioni e Province autonome per agevolare la diffusione fra le dodicenni della vaccinazione Hpv (contro il cancro del collo dell'utero).
Vi sono inoltre alcune misure specifiche per lo sviluppo dell’occupazione femminile, come l’art. 69-bis Incentivi per l’occupazione che mantiene aumentandolo lo sgravio fiscale per le donne assunte con contratto a tempo indeterminato rientranti nella categoria di lavoratori svantaggiati (nelle aree geografiche o nelle situazioni in cui la differenza tra uomini e donne lavoratrici supera i due terzi rispetto l’altro genere). Tale sgravio è innalzato rispetto allo scorso anno fino a 416 euro mensili. Così come è confermato lo stanziamento di 50 milioni di euro per il fondo riguardante le politiche relative ai diritti e le pari opportunità .
Nell’articolo 62 “Risorse per l’attuazione del protocollo su previdenza, lavoro e competitività per l’equità e la crescita sostenibili” del 23 luglio u.s. sono previste misure consistenti che dovranno anche sostenere l’occupazione femminile, la conciliazione, la flessibilità l’accesso al microcredito, ma tali risorse, approvate nella finanziaria 2008 saranno meglio articolate nei provvedimenti “collegati” dei prossimi giorni, già si fa riferimento comunque ad un “bonus da spendere per i giovani in cerca di prima occupazione per la propria formazione professionale fuori o dentro le imprese”.
Ci sono altri due articoli (il 70 destinato allo sviluppo delle occasioni di lavoro per i giovani laureati, e il 53 sulla responsabilità sociale delle imprese) che se ben utilizzati potranno aiutare le donne nella difficile ricerca del lavoro e soprattutto sollecitare le imprese a non licenziarle, come spesso ancora avviene, in occasione della nascita del primo figlio.
Sull’onda dei “bamboccioni” (forse) sono stati inseriti altri due articoli uno è l’art. 2 che prevede una detrazione d’imposta per i ragazzi e le ragazze che tra i 20 e i 30 anni decidono di affittare un appartamento per uscire da casa dei genitori e il secondo amplia le detrazioni già previste per i ragazzi studenti universitari fuori sede. Insomma oltre che risse politiche nella Finanziaria 2008 c’è anche un bel po’ di contenuto: sapendolo però!
Ora la legge passa alla Camera, speriamo che ci raccontino meglio come va a finire.
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