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Papa Francesco prega per le donne
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Papa Francesco prega per le donne
15 ottobre: Santa Teresa d'Avila e la preghiera del PAPA per le donne
di
Anna Rotundo
Giovedi, 05/10/2017 - 15 ottobre: SANTA TERESA D’AVILA e la preghiera del Papa per le donne
“Per tutte le donne sfruttate, umiliate e abusate, perché possano sempre trovare nella
Chiesa un luogo di accogliente e sincero rispetto… perché vivano nel contesto sociale ed
ecclesiale in libertà e armonia, esprimendo la ricchezza specifica del loro essere… affinché
rappresentino per l’umanità del nostro tempo il volto materno e accogliente di Dio”: queste
le intenzioni di preghiera espresse da Papa Francesco lo scorso 22 settembre 2017, durante
la Messa mattutina nella “Domus Sancatae Marthae” in Vaticano. Sarà perché siamo
prossimi alla sua festa che, subito dopo la voce di Francesco, ho sentito quella di Santa
Teresa: << Signore dell'anima mia, tu, quando pellegrinavi quaggiù sulla terra non
disprezzasti le donne, ma anzi le favoristi sempre con molta benevolenza e trovasti in loro
tanto amore, persino maggior fede che negli uomini. Nel mondo le onoravi. Possibile che
non riusciamo a fare qualcosa di valido per te in pubblico, che non osiamo dire
apertamente alcune verità?... Vedo però profilarsi dei tempi in cui non c'è più ragione di
sottovalutare animi virtuosi e forti, per il solo fatto che appartengono a delle donne». E’
Santa Teresa d’Avila che profeticamente scrisse, nel Cinquecento, queste parole: donna
eccezionale che innovò il Carmelo, un genio femminile che, come esprimono le preghiere
succitate del Papa, riuscì a esprimere la ricchezza del suo essere donna, nonostante le dure
opposizioni che incontrò, di cui espressione emblematica è il giudizio del nunzio pontificio:
“Femmina inquieta, errante, disobbediente e ribelle che, sotto il titolo di devozione,
inventava male dottrine, andando fuori di clausura contro l’ordine del concilio tridentino e
dei prelati, insegnando come maestra contro quello che san Paolo ha raccomandato
ordinando alle donne di non insegnare”. (Vita II, XXXI). E invece Teresa, oggi Dottore della
Chiesa, insegnò, con le sue opere e con i suoi scritti, e questo nel XVI secolo, quello di
Lutero e del Concilio di Trento, dell’Inquisizione, della Riforma e della Controriforma.
Profetica anche nell’opzione per i poveri con affermazioni per il suo tempo rivoluzionarie:
“Alcune persone che possiedono quello di cui hanno bisogno e molti denari nello scrigno,
guardandosi dal commettere peccati gravi, credono di aver fatto tutto. Godono dei loro
averi, fanno di quando in quando un’elemosina, senza pensare che quei beni non sono di
loro proprietà. Il Signore li ha loro concessi semplicemente come a suoi amministratori,
perché li distribuissero ai poveri: gli dovranno rendere conto del tempo che tengono il
denaro loro avanzato nello scrigno, interrompendone e ritardandone l’elargizione ai poveri,
i quali forse, in quel momento, stanno nel bisogno”. Nuovi passi su tracce antiche, quelle
di Gesù Cristo, e oggi, di Papa Francesco e di Mons. Bertolone, che in una sua recente
lettera pastorale afferma che dobbiamo lasciarci evangelizzare proprio dai poveri! I testi
mistici di Teresa sono tra i più poetici che siano mai stati scritti e, come esprimono le
succitate preghiere del Papa, una vera parusia del volto materno e accogliente di Dio, in
mirabile sintonia con il tema della prossima visita pastorale annunciata dall’Arcivescovo
Bertolone nella chiesa di Catanzaro‐Squillace: “Una chiesa lieta col volto di madre”.
ANNA ROTUNDO
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