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Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra - VISITA GUIDATA

Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra - VISITA GUIDATA

MOSTRA PAOLO CACCIA DOMINIONI. UN ARTISTA SUL FRONTE DI GUERRA: SABATO 25 LUGLIO ALLA BIBLIOTECA STATALE S. CRISE DI TRIESTE LA CURATRICE MARIANNA ACCERBONI TERRÀ UNA VISITA GUIDATA. IN MOSTRA UNA NOVITÀ: NELL’ATRIO DEL PALAZZO IL MODELLO

Venerdi, 24/07/2015 - Nell’ambito della grande rassegna “Paolo Caccia Dominioni. Un artista sul fronte di guerra”, sabato 25 luglio alle 11 alla Biblioteca Statale S. Crise di Trieste (Largo Papa Giovanni XXIII, 6) la curatrice Marianna Accerboni terrà una visita guidata e presenterà una novità: nell’atrio di Palazzo Morpurgo, che ospita la mostra fino al 26 agosto, sarà infatti esposta eccezionalmente una jeep MB Willys del 1945, di fabbricazione americana e livrea inglese, perfettamente funzionante e identica a quella con cui Caccia Dominioni solcava il deserto egiziano subito dopo il secondo conflitto mondiale.

Era il periodo, durato circa 14 anni, in cui il grande architetto-artista-scrittore si dedicava, a rischio della propria vita e di quella degli Ascari e dei suoi collaboratori, alla ricerca e alla tumulazione delle salme di caduti di ogni paese, sfociata poi nella progettazione e realizzazione del Sacrario del El Alamein, per cui Dominioni ricevette alla memoria la Medaglia d’oro al valor civile dal presidente della Repubblica Ciampi. Di tale periodo e attività la mostra offre ampia documentazione attraverso disegni realizzati da Dominioni direttamente dalle trincee e dai campi di battaglia - come fece altresì nella Grande Guerra dal Carso - consegnandoci un’immagine immediata, ma spesso anche velata di poesia, dei conflitti cui partecipava. Nella stessa sezione compaiono anche le illustrazioni originali a inchiostro nero per i libri “El Alamein” e “Takfir”, prestati dall’Archivio romano di Sergio Coccia, uno dei più importanti collezionisti di Dominioni, autore di molti articoli sulla sua vita militare, sulle sue cartoline e in particolare sui suoi libri. Dal collezionista friulano Mauro Filiput provengono invece alcuni reperti, ancora sporchi di sabbia, trovati dall’architetto nel deserto dell’Africa settentrionale con i cartellini di schedatura e i commenti scritti di pugno da Dominioni, e dal conte mIchele Formentini numerose cartoline. Tutti oggetti rari e inediti, come la maggior parte dei 600 pezzi presenti in mostra.

La rassegna, che si svolge con il patrocino del Comune di Trieste e di Fondazione Carigo, con il contributo di Fondazione CRTrieste, Associazioni Giuliani nel Mondo e Sentieri di Pace-Redipuglia, gruppo sanitario regionale Health Care Group, Il Piccolo e il Messaggero Veneto media partner, propone infatti anche un’ampia testimonianza sulla Grande Guerra con splendidi dipinti provenienti dal Musei Provinciali di Gorizia, progetti architettonici e di design, libri, preziosi documenti e tavole genealogiche dipinte a mano. Altre sedi della mostra: Spaziocavana Zinelli&Perizzi e la Caserma Guastatori Berghinz di Udine (info 335 6750946).

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