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Paola: Pensieri e Parole in libertà / In memoria di Ion

Paola: Pensieri e Parole in libertà / In memoria di Ion

La storia di Ion, figlio adottivo e quindi meno rispettabile dei figli naturali per la legge italiana. A 19 anni è stato ucciso dalla violenza sessista per difendere la sua mamma

Lunedi, 02/10/2017 - 6) Paola: Pensieri e parole in libertà/ In memoria di Ion

La storia di Ion, figlio adottivo e quindi “diverso”, e meno rispettabile dai figli naturali, per la legge Italiana sacrificatosi a 19 anni per difendere la madre.  

Una vicenda che ha del’incredibile e che non dovrebbe sparire,  annullata dagli infiniti avvenimenti nazionali e internazionali che si susseguono a valanga nell’informazione e minimizzano avvenimenti gravissimi per la nostra civiltà.

Jon il figlio, che figlio si considerava 'senza se né ma', viene ucciso dal padre, nel 2013, in un paese del Friuli per difendere la madre dalla violenza seriale di quel marito.

Il padre, che sfugge all’ergastolo perché il Codice Penale Italiano non considera il figlio adottivo parificato a quello naturale, in conflitto con il Codice civile che invece non fa differenze. Un codice penale che nel caso in questione viene valorizzato dalla Giustizia

Infatti.

La Corte di Cassazione decide, accettando la tesi dell’avvocato difensore del padre omicida, di appoggiare la sua sentenza definitiva ai contenuti e alla filosofia del Codice penale e non del Codice civile. E così la Corte cancella la sentenza già data dell’ergastolo e limita la pena a 16 anni. Potendo fare altra scelta - e questo è certo perché scelta diversa aveva fatto la Corte d’Assise d’Appello di Trieste nel 2016 - decidendo l’ergastolo per quel padre/marito. Quindi una scelta consapevole che sembra gravissima. 

La madre, che è viva grazie al figlio, dopo avere denunciato per anni le violenze del marito constata come quel figlio che le ha regalato la vita viene considerato figlio di serie B dalla giustizia, che non considera il suo essersi comportato da figlio e basta !

Tante e tanti di noi esterrefatti, indignati, scossi da una giustizia equivoca e in questo caso inaccettabile.

E oltre il dolore e l'indignazione non sappiamo come difendere la memoria di un figlio, Ion, di una persona che con la vita ha pagato il suo amore per la madre e che oggi la nostra giustizia considera meno rispettabile perché adottivo, facendo una differenza che offende .

Un orrore, visto il prezzo che ha pagato al suo sentirsi figlio e persona che non scappa di fronte alla violenza verso sua madre!

Forse qualche anno fa immagino che si sarebbe potuto sollecitare con consenso di tanti, avendo attenzione, una qualche azione politica immediata per chiedere che il Codice penale venga cambiato e assimilato al Codice civile, valutando tale conflittualità gravissima come grave, direi nel silenzio assordante, ha valutato il comportamento Italiano: la Corte europea dei diritti umani, prendendo in considerazione le denunce fatte dalla madre di Ion precedentemente al delitto.

Ma credo che dobbiamo chiederlo comunque con convinzione, superando ogni sfiducia e indifferenza dilagante su fatti che appaiono di cronaca più che di civiltà.  Va fatto in memoria di Ion e ritengo del dolore e della disperazione di sua madre della quale non ho letto nulla in questi giorni. Lei che, nonostante Ion fu ferita gravemente, e che, facendo testo da tante altre storie,  vivrà con paura l’uscita  dal carcere fra qualche anno di quell’uomo violento.

Paola Ortensi

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