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PAOLA, PENSIERI E PAROLE IN LIBERTA'/ IL PARROCO E LO STUPRO

PAOLA, PENSIERI E PAROLE IN LIBERTA'/ IL PARROCO E LO STUPRO

Un gran Can can senza applausi e il danno che aggiunge al già grave danno subito dalla giovane

Lunedi, 13/11/2017 - Paola, Pensieri e parole in libertà
Il Parroco e la 17enne stuprata. Un gran Can can senza applausi
I fatti sono noti, ma proprio perché il bisogno maggiore è di cercare di mettere in ordine le mie idee e confrontarle in quell’alzarsi di pensieri a voce alta e sparsi all’aria; voci piene di certezze e giudizi che affermano di tutto e il contrario di tutto, mi appare utile -seppur brevemente- ricordare il fatto che ha scatenato e invaso l’informazione col suo dire su di un avvenimento divenuto “goloso”.
Un parroco su di un social senza se nè ma, commentando il drammatico ennesimo episodio di una diciassettenne che denuncia e racconta di essere stata stuprata dopo essersi “concessa” una notte brava e avere pagato un prezzo davvero disastroso, la condanna con sicumera e fastidio. Il parroco di un quartiere di Bologna sentenzia che la ragazza se l’è cercata e per questo è colpa sua!E mi verrebbe da aggiungere, sintetizzando il resto: si tenga le conseguenze e ci lasci in pace!
A fronte di una stagione in cui le violenze sulle donne giovani e non solo, sobrie o confuse, si susseguono quotidianamente , è ovvio che la notizia è il parroco che si è preso la briga di esprimere il suo giudizio che sa che molti superficiali condivideranno e consapevole di avere grande attenzione su un social.
Mentre leggevo e riflettevo sulla notizia mi è venuto subito un pensiero antico. Qualcuno ricorda che dai preti ci si confessa anche e che la confessione è legata al segreto ed è un rapporto esclusivo fra chi si confessa e chi, il prete appunto, da o non da l’assoluzione?
Due allora mi appaiono i nodi peccaminosi di questi eventi .. il parroco che di fronte a una “confessione“ pubblica della ragazza, e alla sua tragedia considerando il risultato, pubblicamente la condanna senza partire -come è dovere di qualunque persona accorta- dalla gravità del fatto in sè dello stupro che non può essere ammorbidito o scusato da nessun comportamento sbagliato.
Oramai a nessuno sfugge che non tutti, certo, ma troppi giovani vivono per molte ragioni un disagio formidabile che li porta a comportamenti a rischio di varia natura. Un malessere di cui tutte e tutti ci dobbiamo fare carico per trovare risposte adeguate. Si sa, i benpensanti tra cui si annovera questo parroco, giudicano e condannano Devo dire che le sue scuse, dopo le dichiarazioni di critica di altre voci della chiesa dopo le accuse nei suoi confronti, per me hanno reso ancora più grave il suo modo di porsi nella vicenda. Una richiesta di scuse che si legge come ipocrita e che nasconde certamente la conferma dei suoi pensieri senza che ci sia una minima analisi del perché certe cose accadono ed in primis va ritenuto che la prima valutazione è la condanna di uno stupro; poi possiamo avere in altra sede tutti i se i ma i perché e riflessioni sul che fare.
Se potessi scrivere a questo parroco gli direi se comprende quale male ha fatto a questa ragazza e la solitudine in cui l’ha messa rendendola bersaglio di tutti ben pensanti di cui siamo circondati per i quali già una minigonna o un pantalone stretto confermano la colpa di chi cerca guai………Da lui mi aspetterei invece un’analisi del perché, secondo lui, c’è tanto disagio giovanile e come lo affronterebbe. Visto che in parrocchia di giovani dovrebbe incontrane parecchi.
Una volta in più ciò che mi colpisce è il disordine con cui l’informazione spesso gestisce le notizie ritenendo di non avere anche il compito di suggerire civiltà e non prevalentemente pruriti con giudizio.
Paola O rtensi

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