Speciale Donne Arabe - Le donne del mondo arabo continuano ad avere una centralità e il dibattito pubblico nei vari paesi non può ignorarle
Emanuela Irace Sabato, 30/05/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2015
Hanno sfilato per le vie di Tunisi e Rabat. Nella Casbah di Algeri e a Bengasi. Hanno guidato dove non potevano. Dall’Arabia Saudita allo Yemen quando si scardina la tradizione si attraversa sempre corpo e immagine femminile. Ovunque le cosiddette Primavere arabe hanno avuto per protagoniste le donne. Centrali sulla scena del Maghreb - arabo, laico e musulmano - sono state parte attiva del movimento rivoluzionario che dal 2011 ad oggi - con le dovute differenziazioni e gradi di intensità - ha travolto regimi e riformato Costituzioni. Padrone dello spazio pubblico, come le loro mamme e nonne durante gli anni delle guerre di liberazione nazionale, si sono trasformate in cittadine, passando dalla Resistenza contro la dominazione coloniale, alla sua filiazione neo-liberista. Censurate o raccontate in prima pagina. Tradite o utilizzate per tacitare l’Occidente sul buon esito delle rivoluzioni arabe, sono diventate la posta in gioco di ogni transizione democratica. E preda ambita in ogni deriva post rivoluzionaria a matrice jihadista. Paladine della libertà o campionesse della restaurazione islamica le donne restano l’ultimo elemento visibile che connota l’islam politico. Senza questione femminile e senza nascondimento del corpo - verrebbe meno l’architrave stesso che uniforma il Governo di uno Stato al principio religioso che lo regola. E le città non sarebbero più le stesse. Ma se è fuori di ogni logica esportare forme di Stato e di Governo, lo è ancor più affrettare percorsi di modernizzazione in nome di una omologazione predatoria, calata dall’alto, esterna alle tradizioni di un paese. Omologazione che segue le regole del mercato - più del buon senso - con la volontà di normalizzare e globalizzare affidandosi alle armi del pensiero unico. E invece lo sguardo delle donne arabe si moltiplica ed è impossibile restarne fuori. Per questo NOIDONNE ha cercato di ampliare la prospettiva. Ne è uscito uno speciale sulle donne arabe, grazie al contributo degli amici Angelo d’Orsi, Alessandro Politi, Ilaria Guidantoni, Daniele Scalea e Domenico Losurdo. Ciascuno ha focalizzato un fotogramma restituendo a chi legge un mosaico di espressioni e impressioni. Un contributo doveroso nei confronti delle tante donne che reggono sulle proprie spalle i destini del pianeta. Sono madri e combattenti, con il corpo velato o col cappello, cittadine o suddite. Sono donne che aspettano e indicano la strada, con il coraggio di non sapere mai quale direzione prenderà il proprio mondo.
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