di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media
Mistress America è una commedia di Noah Baumbach e rivela un nuvolone di donne che si muovono tra precarietà e difficoltà, ostinate a cercare il loro posto nel mondo e a pretendere la felicità.
Ciascuna a suo modo e ciascuna secondo i propri anni disposta a indossare in qualunque circostanza la maschera da vincenti. Un trucco che gli permette di incassare i colpi della vita con un vigore toccante, libere di mentire e di mentirsi.
Rapita dall'entusiasmo e dalla dinamicità di Brooke/ Greta Gerwig, che è un vero ciclone e che trascina noi come lei in un vortice di divertimento, Tracy/ Lola Kirke cambia passo e ritmo, lasciandosi coinvolgere dalla vita della giovane donna , che ci conquista ancora più profondamente quando iniziamo a vedere la sua fragilità: con tutta la sua vitalità e la sua fiducia in sé stessa, Brooke si trasforma,.
Se Brooke ha bisogno di soldi per realizzare il suo progetto, Tracy ha bisogno di Brooke per scrivere il suo racconto della vita.
Regista americano indipendente Noah Baumbach, con la sua giovane compagna Greta Gerwig (la sceneggiatura è a quattro mani), racconta una storia nella quale il personaggio più giovane usa tutti i mezzi per arrivare ai suoi fini.
Nella vita come nella finzione letteraria Tracy, saccheggia la vita della sorellastra ne fa un ritratto decadente e inconcludente. Su un quaderno mescola e cattura con disinvoltura, tutto quello che Brooke dice, tutto quello che Brooke incomincia senza finirlo mai.
Il racconto sarà trafugato da una fidanzata gelosa che smaschera Tracy. Mistress America segnala scarti di età inferiori ai vent'anni, e donne di carattere. Brooke non è in fondo l’egoista che sembra essere, Tracy non è il vampiro che ha rivelato di essere. Tracy prova un'ammirazione sincera per Brooke.
La cosa interessante è che tra una ragazza gelosa, un vicino antipatico, una donna incinta, una moglie insicura, due gatti rubati e chi più ne ha più ne metta, ad agire nel bene e nel male sono le donne.
Brooke e la madre che non c’è più ma che è più consistente del padre che c’è, la madre di Trasy che le fa incontrare, mentre il padre non si sa dove sia, la moglie dell’amico di Brooke, la fidanzata dell’amico di Trasy, tutte pronte a combattere per trovare il loro posto nel mondo, disposte a lottare, a mentire, a ritrattare, a ridere e giocare ad amarsi nella solitudine di NYC. I rispettivi uomini, forse perché un posto lo hanno sempre avuto, sono lì a guardare le donne in pieno movimento.
Un film intelligente, vitale e divertentissimo. Una commedia scatenata. Mistress America rivela gioiosamente la sua anima folle senza dimenticare il percorso delle sue protagoniste: una scopre che per superare la paura deve lasciarsi alle spalle la giovinezza, l'altra che è giunto il momento di smettere di proiettare il proprio futuro sull'amica. Qui c'è probabilmente il senso del trovarsi e del lasciarsi di Brooke e Tracy. Amiche per una stagione, compagne di viaggio per sempre.
Se è vero che per Noah Baumbach, oggetto d'interesse è la realtà così com'è, senza effetti speciali a mutarla e che la vita è ottimo materiale per i suoi film, è proprio vero che Noidonne siamo in pieno movimento sexy.
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