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#Overthefortress, 300 attivisti italiani a Idomeni per aiutare i rifugiati

#Overthefortress, 300 attivisti italiani a Idomeni per aiutare i rifugiati

La carovana di #Overthefortress è sbarcata a Igoumenitsa e ha l'obiettivo di migliorare la situazione nel campo dove sono bloccate più di 15 mila persone

Mercoledi, 30/03/2016 -
La carovana è sbarcata a Igoumenitsa il 26 marzo. Gli attivisti divisi in gruppi di lavoro per migliorare la situazione nel campo dove sono bloccate più di 15 mila persone. Dal Legal team alla costruzione di un punto per l'energia elettrica, dall'animazione per i bambini alla distribuzione dei materiali raccolti nelle diverse città.



La carovana degli attivisti italiani #OverTheFortress è sbarcata il 26 marzo a Igoumenitsa, dopo esser salpata ieri dal porto di Ancona. Sono circa 300 i ragazzi partiti da tutta Italia per portare aiuto ai migranti bloccati da settimane a Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia. Si sono divisi in gruppi di lavoro per migliorare la situazione nel campo: è prevista la costituzione di un Legal team per la consulenza giuridica, ma anche la costruzione di un punto per l'energia elettrica, l'animazione per i bambini e la distribuzione dei materiali raccolti nelle diverse città.

Alla campagna #Overthefortress hanno partecipato centri sociali, collettivi antirazzisti, associazioni, onlus, cooperative. Nelle settimane che hanno preceduto la partenza centinaia di persone hanno contribuito alla raccolta di materiali. E' stato attivato anche un crowdfunding che ha raccolto più di 4000 euro in circa dieci giorni.

L'obiettivo della carovana è "portare solidarietà a quell’umanità ritenuta in esubero che affolla il confine greco-macedone - sottolineano gli attivisti - Un’umanità violata e violentata dal regime dei confini che l’Europa sta applicando nel suo divenire fortezza".

La campagna è fortemente contraria all'accordo Ue-Turchia e al rafforzamento delle frontiere: "oltre che essere battaglia di dignità e umanità, la libertà di movimento per le persone rappresenta in questa fase una spinta essenziale per riconquistare uno spazio comune di diritti, che nel corso della crisi ha subito un’erosione generalizzata - aggiungono. Totale condanna, dunque, al vergognoso accordo stipulato il 17 marzo, che vuol dire ancora più soldi nelle mani del principale finanziatori di Isis, con buona pace dei morti di Bruxelles".



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