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Otto marzo insieme a un progetto musicale per ricordare Mimì Martini

Otto marzo insieme a un progetto musicale per ricordare Mimì Martini

Un progetto che diventa concerto, e che ricorda con mille atmosfere una interprete eccezionale della nostra Musica Leggera Italiana

Venerdi, 06/03/2020 - E se ascoltassimo la bellezza della musica ma anche le parole di una grande interprete della musica italiana, Mia Martini, che sono un manifesto per la libertà e le pari opportunità? Ci farebbero bene, farebbero bene alla nostra anima e alla nostra vita che rivendica diritti negati. In questi giorni di marzo si celebrano i diritti inviolabili delle donne, calpestati invece ogni giorno. Sono sulla carta ma non sulle azioni, sulle normali azioni di responsabilità di ognuno di noi. Se vediamo, ascoltiamo ciò che è reato, se assistiamo a azioni violente contro le donne anche da parte di mariti, compagni, fidanzati dobbiamo denunciare e non dire “non è affare mio”. La violenza è sempre un fatto di tutti , dell'intera collettività. La violenza è un fatto pubblico, non privato. Non va nascosta. Mai. Ce lo dicono tante donne come la nostra artista che racconta e si racconta nelle interviste e nelle sue canzoni.
“Non sono Mimì… ma” è un progetto musicale nato nel 2004 e rappresentato dal trio formato da Anna Rodia, Antonello De Bartolomeo e Michele Zingaro. Proprio questa formazione, per il lavoro svolto nel corso degli ultimi 11 anni, ha ottenuto l’approvazione della famiglia di Mia Martini riconoscendo ai tre, il “fare con amore”.
È un progetto che diventa concerto, e che ricorda con mille atmosfere una interprete eccezionale della nostra Musica Leggera Italiana, e non solo musica leggera perchè Mimì Bertè, ha esordito con la musica popolare e col jazz. Gli arrangiamenti il più delle volte sono rivisitati tenendo presente anche questo aspetto di nicchia della nostra Mia Martini, evidente nella interpretazione di Anna Rodia alla voce, Antonello De Bartolomeo al pianoforte e tastiere, Michele Zingaro alla chitarra, Mimmo Nobile al Basso e Giuseppe Chiefa alla Batteria. Impossibile rimanere indifferenti durante l’esecuzione di “Donna”, brano scritto da Enzo Gragnaniello, e “Gli uomini non cambiano”, cantata da Mia Martini nel 1992 e classificatasi al secondo posto al 42° Festival di Sanremo. Questi brani li abbiamo risentiti in RAI ultimamente. Abbiamo assistito in questi giorni alla proiezione del docufilm su RAI 3 “FAMMI SENTIRE BELLA”, uno spaccato di vita di Mia Martini. Dai primi fotogrammi viene fuori una Mia nuova, che non conoscevamo, una artista che cerca di scrollarsi di dosso il peso di una adolescenza travagliata, con un padre ingombrante. Lei stessa lo dichiara in una intervista con Enzo Tortora del 1974. L'artista viene chiamata (si può rivedere su Youtube) signorina Mia, non credo che se si fosse presentato Claudio Villa o Claudio Baglioni avrebbero detto “signorino Claudio”. Anche attraverso le parole passa un messaggio distorto, e ancora oggi è così, come se nel sociale anche se ci troviamo di fronte a grandi personalità al femminile se ne volesse rimpicciolire l'importanza. Farle stare un po' al loro posto, per non far traballare un assetto patriarcale su cui si basa la nostra società. Che crea vittime, umiliazioni, discredito.
E io ne parlo come cofondatrice di “Donne in fermento” comitato di mutuo ascolto tra donne. Negli anni '70 si chiamava gruppo di autocoscienza. Fondato da me docente e da due avvocate LUCIA CALò E LUCIA LA GIOIA con sede a Carosino. La pagina la trovate su fb
Ritornando a quella intervista DI MIA NEL '74, è come se ci trovassimo di fronte all'intellettuale che interroga e l'artista di fronte, per giunta donna, anzi donnina, che risponde. Mia Martini risponde con molta tranquillità .“Si sente a disagio, se le chiediamo cose private, signorina Mia?” . “No” dice lei, “è la mia vita. Non distinguo tra vita pubblica e privata". La grandezza di Mia, il considerare anche il privato una azione politica. Questa è una cosa grande. Dobbiamo prendere esempio da queste parole.
E la musica ci farà viaggiare sempre su concetti di rispetto, libertà e bellezza nella reciprocità. Attraverso le belle parole di Mia e della sua musica. Buon 8 marzo donne.
elenamanigrasso@virgilio.it

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