Login Registrati
Otto Marzo in campagna

Otto Marzo in campagna

Donne in Campo / CIA - Donne in Campo (CIA): un ricordo e qualche riflessione sul presente intorno all’8 marzo, raccontato da chi vive in campagna

Bartolini Tiziana Venerdi, 27/02/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2015

 “Oggi, come ai tempi di mia nonna, io e mia sorella, che siamo la quarta generazione di vivaisti della mia famiglia, insieme a nostra madre lavoriamo in azienda tutti i giorni con la consapevolezza che essere donna vuol dire avere pari diritti, pari doveri, ma essere diverse. Nell’ambito agricolo la forza fisica per alcune cose fa la differenza, e questa è una qualità piuttosto maschile, ma noi affrontiamo tutto con un altro genere di forza, che è determinazione, precisione, caparbietà.. Certo mi rendo conto che le cose non sono proprio come un tempo e se dovessi fare un confronto con il passato posso dire che mia nonna è stata un pilastro per la costituzione dell’azienda, ma ha sempre lavorato alle spalle di mio nonno. Oggi, invece, io sono una imprenditrice agricola in prima linea!” Maria Grazia Milone, Calabria



“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da siciliana e da donna, mi ha riempito di gioia e di speranza. Più volte ci ha citato nel suo discorso di insediamento: donne parlamentari, donne che non devono avere paura di violenze e discriminazioni, donne che donano con generosità il proprio tempo agli altri, che non si arrendono alla sopraffazione, che lottano contro le ingiustizie e che cercano una via di riscatto”. Gea Turco, Sicilia



“Se potessi chiedere a mia nonna (che non c'è più) direbbe che non ha mai avuto tempo per queste cose… Ma forse quel tempo lo ha avuto: quando rimaneva in casa a cucinare le nevole con le altre donne, quando portavano da mangiare agli uomini in campagna camminando per chilometri con le ceste in testa, quando accudivano i bambini che si ammalavano, quando pensavano loro al bestiame .. forse era in quei momenti che manifestavano il loro ‘essere’ Donna, con la determinazione, la volontà e anche tanti sacrifici. E allora il mio 8 marzo quest'anno lo dedico alle nostre nonne e mamme che ci hanno trasmesso valori e saperi che non avremmo potuto trovare in nessun libro di scuola, con la promessa e la speranza di trasmetterli ai nostri figli”. Domenica Trovarelli, Abruzzo



“È sempre stato un giorno come tutti gli altri, si lavorava con lo stesso ritmo, dedizione e serenità che ha sempre contraddistinto le donne della nostra azienda, che non hanno mai dovuto dimostrare nulla. Rispetto le battaglie per la parità ed il riconoscimento dei diritti delle donne, ma il punto cruciale della nostra riflessione credo debba essere questo: siamo sicure di essere arrivate veramente dove si voleva? Oggi, è vero, sediamo ai tavoli istituzionali ma quello che succede in azienda - dove vieni ascoltata, capita e supportata - non succede su quei tavoli dove ti rispettano e ti stimano, ma quando poi c'è da fare il salto per supportarti in una decisione importante gli uomini scompaiono… puoi solo contare sulle donne ... e non è poco!” Pina Terenzi, Lazio



“La mia attività agricola più che trentennale è nata saltando una generazione, sono nata in città e lì ho vissuto fino alla fine dell'Università. I miei ricordi sono quelli studenteschi, le manifestazioni , il femminismo, che tanto ha fatto per dare coscienza alle donne delle loro possibilità e dei loro diritti. Leggendo i racconti delle mie colleghe apprendo storie di donne determinate e costruttive e questo mi riempie di gioia perché vedo, soprattutto nelle giovani, la capacità di contribuire a far crescere l'agricoltura in cui noi crediamo: ecocompatibile, attenta all'ambiente, alla salute, all'etica del produrre e dell'allevare. Spero che le nostre idee vengano recepite dal mondo agricolo maschile, che si fermi il consumo di territorio e si possa lavorare insieme per far respirare le nostre città”. Renata Lovati, Lombardia



“L’Otto marzo si sentiva nell’aria. Tutte nei campi la nonna, la mamma, io, le zie e le cugine, tutte donne! Quei profumi di fine inverno li ricordo ancora mentre tutte insieme si lavorava per riordinare i campi, preparandoli al risveglio primaverile. Non fatica ma serenità ci accompagnava nel nostro lavoro, quel lavoro che, fatto con tanto amore, ci ha portato a coltivare fino ad oggi la nostra passione: l’agricoltura!“ Barbara Fidanza, Liguria



“Quando ero piccola le volontarie passavano casa per casa in bicicletta a consegnare Noi Donne insieme alla mimosa: era un rito, ed era una festa leggere sul giornale di temi che erano ancora tabù. Oggi sembra che i diritti per le donne siano tutti conquistati, invece siamo un Paese arretrato culturalmente. Vorrei che le donne fossero supportate con i servizi sociali e che non dovessero, loro, adeguarsi agli schemi esistenti per poter competere alla pari con un uomo. Vorrei una società organizzata in base alle loro diversità”. Sofia Trentini, Emilia Romagna



“Sino a qualche anno fa non mi occupavo di agricoltura e l’8 marzo con altre donne cercavo di dare valore alla libertà e al coraggio. Oggi, dopo scelte di vita che mi hanno fatto cambiare lavoro, luoghi, ritmi di vita, per questo giorno preparo un evento che parla di arte, di talento e di natura che porterà noi imprenditrici agricole nel Museo Tattile Omero di Ancona, a testimonianza che la relazione tra il produttore e il suo prodotto è un elemento essenziale e il comportamento del coltivatore nei confronti dei prodotti agricoli ha un impatto diretto sulla loro qualità. Noi donne che nell’agricoltura abbiamo riposto energie imprenditoriali e valori, riteniamo che l’agricoltura sia come un’arte creata attraverso il cuore e la mano femminile. Con questa esperienza cerchiamo di trasferire alla città l’amore per un territorio bellissimo con un paniere di produzioni uniche e di qualità”. Donatella Manetti, Marche



"8 marzo, irrepetibilmente ritorni, mi lasci a pensare i vecchi ricordi conservati nella mente con un dolce sorriso, poi però cerco di ricordare cosa cambiare e rendere il mio campo un gioiello.....come migliorarlo.....ecco basta renderlo come un quadro di svariati colori, che devo posizionare con le mie mani nella dolce terra da me curata, colori di semi che quando nascono e li ammiro mi devono lasciar soddisfatta degli sforzi compiuti e dirmi sono una donna meritata.....sono una mimosa”. Michelina di Bartolomeo, Molise



CIBO NARRANTE

“Otto marzo, otto amiche sedute a tavola, il calore del camino, il profumo del buon cibo, un fiore accanto ad ogni piatto, complicità e tanta voglia di vivere e sognare. Molti anni sono passati da quella sera, ma il ricordo è inciso nel mio cuore e mi emoziona ancora. Una nevicata tardiva aveva imbiancato le colline rendendo difficoltoso ogni spostamento, così la decisione di condividere e festeggiare in modo speciale la nostra giornata a casa mia. Ognuna di noi avrebbe comunicato il proprio messaggio attraverso gli ingredienti di una ricetta preparata per l’occasione: storie, sogni, bisogni e desideri mescolati a profumi, colori e sapori di un cibo narrante…. Ed ecco comparire sulla tavola l’elegante dignità dei crostini neri, quelli della domenica, la semplicità delle fette col cavolo nero, la cooperazione consapevole della ribollita, l’integrazione sofferta degli gnudi di borragine e ricotta con la fierezza della salsa al pomodoro, la fantasia creativa dell’insalata di campo orchestrata dall’aroma dell’olio di oliva, la sfida delle erbette spontanee saltate in padella, la paziente affermazione del saporito peposo nel tegame di coccio e per finire la travolgente passione del salame al cioccolato, avvolto da una tiepida crema alla vaniglia. Profumi intensi ed aromatici che evocavano, attraverso le diverse consistenze, le complessità e le sfaccettature dell’universo femminile e del suo diritto a essere. Le otto amiche hanno poi scelto strade e ruoli diversi per realizzarsi e realizzare i loro sogni nella collettività, ogni strada ha rappresentato una sfida ed un’avventura che continua nel tempo… è cibo per l’anima come quello della serata speciale. Una di loro fisicamente non c’è più, ma le parole di Lorena continuano a parlare attraverso noi e la figlia. Oggi, in una società che ci vuole sempre più relegate all’apparire, è assai forte la necessità di rappresentare la giornata dell’8 marzo non solo di per sé, ma soprattutto per delineare quel percorso di riconquista del ruolo di genere che le donne hanno intrapreso e portano avanti come elemento fondante per combattere discriminazione, violenza, segregazione, diritto al lavoro, diritto a esserci… Gli ingredienti scelti, come in ogni valida ricetta di quella sera di diversi anni fa, permetteranno di affrontare ogni percorso con coraggio… e il coraggio delle donne fa più rumore!” Daniela Vannelli, Toscana



 

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®