Modena - La mimosa dell’UDI per la difesa della libertà femminile, minata dalla precarietà e per una nuova emancipazione della donna
Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008
Maternità, autodeterminazione, scelta libera e responsabile, precarietà delle donne nella vita e nel lavoro, applicazione e difesa della legge 194. Sono questi i temi sui quali si incentra la Giornata internazionale della donna dell’UDI di Modena, che scende nelle piazze per rilanciare il dialogo con la città, rendere visibile la propria attività e raccogliere sostegno per le proprie iniziative.
“L'8 marzo è per noi il simbolo della lotta per la piena attuazione dei diritti di cittadinanza delle donne, con l’assunzione del principio che nelle istituzioni e in tutti i luoghi dove si decide, si cominci davvero a vedere una parità col il 50 per cento di presenza tra i sessi e un’alternanza dell’assunzione di cariche e responsabilità a tutti i livelli”. Le organizzatrici delle varie iniziative in città intendono avviare “vertenze locali in ogni città e in ogni ambito sulla rappresentanza paritaria: Amministrazioni pubbliche, Fondazioni, Enti, Università, Ordini professionali, Sindacati e Organizzazioni imprenditoriali, Partiti, luoghi di lavoro, scuola, ospedali, banche”. Dunque questa data non sarà una ricorrenza da celebrare, ma un’occasione per “riaffermare l’autodeterminazione delle donne e la scelta libera e responsabile: nei rapporti con l’altro sesso, sul lavoro, nel sociale, in politica e soprattutto rispetto al loro corpo fertile”. La preoccupazione per le donne dell’UDI di Modena è molto alta.”Sull’incalzare degli attacchi alla Legge 194, l’UDI ha avviato una discussione pubblica con la creazione di un gruppo nazionale di intervento, riflessione e formazione, di cui Laura Piretti dell’Udi di Modena è coordinatrice. In città su questi temi si è registrata una forte mobilitazione che ha coinvolto centinaia di donne e uomini attorno alle iniziative promosse dall’'UDI: un incontro di riflessione collettiva e un presidio in Piazza Grande. Molte voci si sono levate per una piena applicazione della legge 194, affinché sia spezzata la catena di intimidazioni che vanno dagli ostacoli all'uso della RU486 e della pillola del giorno dopo, ai tentativi di introdurre i dissuasori nei consultori e nelle cliniche. E’ stata chiaramente espressa, inoltre, la necessità e l'intenzione di riportare la partecipazione diretta delle donne nei consultori e nelle cliniche”. Le iniziative sono pensate soprattutto con riferimento alle giovani e alle immigrate. A partire dai contenuti della piattaforma nazionale dell'UDI “Generare oggi fra precarietà e futuro”, l’Udi di Modena ha aperto nei mesi scorsi un confronto locale con i soggetti, istituzionali e non, protagonisti delle scelte politiche, economiche e culturali della nostra città per la definizione di un nuovo welfare. Tra le future iniziative vi è l’organizzazione di un Convegno nazionale che si svolgerà nei prossimi mesi nella nostra regione per l’apertura di vertenze locali ai vari livelli”.
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