Confartigianato / Donne Impresa - La IX Convention di Donne Impresa, svoltasi a Roma , si è svolta sul motivo conduttore di “Donne e Economia”.
Rita Casula Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2008
L’Osservatorio sulla Imprenditorialità Femminile, attivato da Confartigianato, partendo da dati dell’Istituto Tagliacarne, che indica nell’11,9% il contributo dell’artigianato al valore aggiunto nazionale, rileva come il 18,2% di esso venga prodotto dalle imprese al femminile con un valore che complessivamente ammonta a quasi 27,5 miliardi di euro: come se queste imprese potessero da sole pagare più di due leggi finanziarie con l’avanzo ancora di diversi milioni di euro.
Aspettative positive e cauto ottimismo sono state espresse dalle imprenditrici intervistate, soprattutto per quanto concerne il secondo semestre del 2007 in relazione agli andamenti della domanda e degli ordini e in particolare per quanto concerne le aziende manifatturiere e quelle dei servizi.
Queste aspettative acquisiscono un valore particolare se si considera l’incertezza economica generale del Paese e nel contempo la mancanza di sicurezza e legalità: infatti più di un terzo delle imprese italiane indica un peggioramento dei livelli di sicurezza con un accentuarsi dei fenomeni del racket e dell’usura.
Il pensiero innovativo ed indirizzato al futuro è poi ancora più evidente nella convinzione di dover organizzare strategie di rete tra le piccole imprese, allacciando collaborazioni forti con le altre aziende artigiane in modo da poter acquisire insieme quel peso economico che la società fatica ancora a riconoscere loro come singole ed in modo da poter affrontare il mercato globale ed i processi di internazionalizzazione a cui, in numero sempre crescente, aspirano.
Ma su questo ottimismo di fondo che sembra permeare le imprenditrici intervistate grave comunque una certa riserva: solo per la metà di loro il modo in cui la società italiana si pone nei confronti della donna che lavora è migliorato rispetto al passato. Non solo: nel mondo imprenditoriale la discriminazione femminile si fa sentire già dall’inizio (29%) costituendo una ulteriore problematica al già difficile avvio dell’attività.
Lascia un Commento