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Prostituzione/3 - In viaggio tra i clienti

Ribet Elena Lunedi, 19/10/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2009

Il mercato del sesso ha un fatturato enorme. Il mestiere più antico del mondo è il CLIENTE, come ci ha ricordato Viola Buzzi sulle pagine di noidonne qualche mese fa.

Ma chi sono? Perché lo fanno? Alla saturazione dei messaggi sessuali (nelle strade, nei bar, a scuola, in tv, su internet) non corrisponde un’analisi sul fenomeno. Pochissime le indagini: una di qualche anno fa condotta da Francesco Carchedi (per l’Università di Salerno); un’altra a Milano (Luisa Leonini. Sesso in acquisto. Una ricerca sui clienti della prostituzione. Unicopli, 1999); un’altra su dati 2007, intitolata “How much?” (Fondazione Ismu con Transcrime - Università di Trento e Cattolica di Milano). Basandosi su pochi clienti, alcuni dei quali intervistati online, i dati non sono scientificamente rilevanti, ma fanno riflettere. Innanzi tutto, si evidenzia che ai clienti piace risparmiare (le vittime della tratta costano la metà delle prostitute italiane).

I clienti variano per età, ceto e professione. Molti sono sposati con figli. Ci sono single (persone anziane o emarginate) e clienti che aiutano le prostitute. Tra le ragioni, il ‘bisogno fisiologico’, l’impossibilità a ottenere sesso (timidezza, aspetto fisico…), bisogno di affetto o di dominio, richiesta di pratiche non concesse dal partner (fellatio o sesso anale).

C’è chi sostiene la necessità di “riequilibrare urgentemente lo squilibrio intollerabile fra domanda maschile e offerta femminile di sesso nel mondo moderno”; a dirlo è il free lance Paolo Rossi Barnard, che in un suo articolo aggiunge: “Dobbiamo cancellare dal nostro cervello l’idea medievale che quelle che la danno sono una cosa, quelle da sposare sono un’altra. Dobbiamo altresì piantarla con la pretesa idiota che tutte la diano con gioia ma non nostra moglie. […] Questa rivoluzione va fatta in partnership, perché conviene a tutti.”. Peccato che lui, e non solo lui, chieda alle donne di ‘darla di più’ piuttosto che agli uomini di ‘chiederla di meno’.

Siamo al solito tema del controllo della sessualità della donna e delle dicotomie vergine/prostituta, santa/strega, madre-moglie/donna-prostituta.

Cercando di affermare l’avidità maschile come biologica e legittima (quindi affermandone l’animale incapacità di autocontrollo) si dimentica che ogni individuo ha propri desideri, abitudini e attitudini. E che la sessualità cambia da persona a persona, e in ciascuno/a anche da momento a momento.

Ecco il paradosso: ipersessualità e iperliberismo, insieme a ipocrisie, sessismo, omofobia.







MARIO*, 25 anni, Brescia



“Cerco la trasgressione, per potermi spingere oltre certi limiti che nel contesto di una relazione stabile forse per pudore non chiedo nemmeno di superare.. Con il sesso a pagamento è un po’ come avere la ‘pappa pronta’, non si devono fare troppe chiacchiere, si arriva subito al dunque. Nella coppia è molto più lungo arrivare a capirsi e l’altra persona potrebbe non condividere gusti o fantasie. Le categorie di clienti secondo me sono due: gli sfigati e i trasgressivi”.



*nome di fantasia





CLIENTI - dalla ricerca “How much?” (Fondazione Ismu)



“Una donna media può rimanere anche sei o più mesi senza un rapporto sessuale, l'uomo no. Non lo può fare per esigenze fisiologiche.”



“Le donne ti costringono ad andare in cerca di sesso a pagamento perchè quando ti sposano ti promettono che farai sesso tutte le volte che ne avrai voglia (essennò chi si sposerebbe?) poi usano il sesso come una risorsa, un'arma, un strumento per ottenere quel che vogliono”.



“Mi rendo benissimo conto che essendo io un tipo qualunque, che svolge un lavoro qualunque, che possiede un'auto qualunque (ho una Punto), tutto ciò significa restare da soli o andare a puttane, perché loro dietro non ti ci vengono di sicuro.”



“Gli italiani vogliono sesso, il buon caro, sano e vecchio sesso. (E magari anche un briciolo di affetto, (vero o immaginario), che non guasta mai. )”



“Lo faccio per sfogarmi sessualmente, qualche volta per chiacchierare di argomenti scottanti e chiedere un loro parere e talvolta appunto per sperare di instaurare una storia sentimentale (anche se riconosco sia molto difficile e complicato).”



“Le donne sensate giustamente non votano le donne perché sanno che le donne non sono affatto fatte per governare e dirigere e che, una volta andate al potere, si trasformerebbero o in delle insopportabili tiranne capaci di vessare chiunque (non solo gli uomini, ma anche le altre donne - cioè le donne che non stanno al potere -) oppure in delle inette pasticcione, del tutto incapaci di "portare avanti la baracca".

Io non credo alle "pari opportunità" perché non credo che uomini e donne siano eguali e che debbano fare le stesse cose; credo invece che uomini e donne siano differenti e complementari e che dunque debbano avere un ruolo e dei compiti differenti.

E, in quest'ottica, l'ARTE DEL GOVERNO spetta agli uomini (e solo agli uomini), non alle donne.”



“Il sesso dovrebbe essere un diritto maschile ed alle donne dovrebbe essere concesso gratuitamente. Non parlo di chissà quale perversione... parlo del sesso normale, comune. Da 40 anni almeno questo diritto non c'è più.”



(19 ottobre 2009)



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