Login Registrati
'OSA',  invito rivolto alle donne vittime di violenza e dei matrimoni forzati

'OSA', invito rivolto alle donne vittime di violenza e dei matrimoni forzati

A tutto schermo - L'attrice Stefania Rocca diventa regista

Colla Elisabetta Domenica, 06/01/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2013

Per dire ‘no’ alla violenza contro le donne ed alla piaga dei matrimoni forzati, l’attrice italiana Stefania Rocca si cimenta con la regia, firmando il cortometraggio ‘Osa’, della durata di nove minuti, realizzato in collaborazione con ActionAid e presentato al Festival Internazionale del Film di Roma. La protagonista del corto, Rosabell Laurenti Sellers, attrice nota per la fiction ‘Una grande famiglia’ (in cui lavora la stessa Rocca), è una giovane donna che, in abito bianco, fugge verso un bus, lo perde, e continua a correre fino ad un bosco, mentre nella mente emergono - a causa del senso di colpa per l’atto di fuga commesso - le parole di genitori e parenti. Ma la ragazza non torna indietro, e procede finché incontra un gruppo multietnico di donne che, s’intuisce, sono nella sua stessa condizione e ripetono in tutte le lingue: ‘ciò che amor vuole, amor osa’, parole pronunciate da Romeo a Giulietta, nel dramma shakespeariano (che rappresenta l’amore irrealizzabile e tragico causato dai contrasti familiari). ‘Con questo corto ho voluto dar voce al fenomeno dei matrimoni forzati - ha affermato la Rocca alla sua prima vera prova di regia - una delle tante forme di violenza alle donne, ed ho voluto raccontare il tormento interiore che assale chi è vittima di violenza psicologica, prima ancora che fisica. Per contribuire ad alzare il velo dell’informazione su questo tema ho deciso di sostenere in prima persona il lavoro di Action Aid e dell’associazione Trama di Terre. ‘Osa’ vuol essere un’esortazione a queste donne a trovare il coraggio di raccontare la violenza’. ActionAid promuove, con i suoi progetti, l’uscita delle donne dalla condizione di soggezione psico-fisica, assicurando una rete di protezione, a chi denuncia, in specifici centri d’accoglienza la cui dislocazione rimane segreta per sicurezza.

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®