Orizzonti di luce: il percorso in salita del giovane pittore Roberto Budicin alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste dal 5 aprile
S’inaugura sabato 5 aprile alle 18 alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (piazza Vecchia 6) la mostra del giovane pittore triestino Roberto Budicin, presentata sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni e intitolata “Orizzonti di luce”. La rassegna propone un’ampia sequenza di lavori per la maggior parte recentissimi e inediti, realizzati soprattutto tra il 2013 e il 2014.
Iniziato alla pittura dal padre Sergio, artista molto noto soprattutto all’estero - scrive Accerboni - col quale per altro tiene una nota scuola di disegno e pittura, a distanza di non molto tempo dagli ultimi eventi espositivi in diverse città italiane, Budicin propone ora una selezione di dipinti, in cui si ravvisa un ulteriore livello di maturità espressiva e compositiva. Quest’ultima è espressa attraverso un tratto pittorico ancor più libero e leggero, sciolto e immediato: una pittura poetica e di qualità declinata da un artista che sa guardare lontano verso una Bellezza fatta di equilibrio e istinto.
Fino al 18 aprile (orario: feriali 10-12.30 e 17-19.30/ festivi 10-12/ ven pomeriggio e lun chiuso/ info 338 8873069).
In un periodo di crisi economica e dei valori come quella attuale - scrive Accerboni - balza all’occhio e consola chi con coraggio persegue tenacemente la difficile via professionale dell’arte. Tra questi, il giovane pittore triestino Roberto Budicin rappresenta un singolare e apprezzatissimo intreccio tra attitudine all’arte visiva e alla musica, che pratica entrambe con passione.
Iniziato alla pittura dal padre Sergio, pittore animalista e illustratore molto conosciuto all’estero e soprattutto in Germania, col quale per altro tiene una nota scuola di disegno e pittura, il giovane Budicin ha seguito nella sua formazione un cursus honorum classico, attraverso gli insegnamenti del maestro Walter Falzari e studiando i grandi dell’ottocento e dei secoli precedenti. In tal modo ha acquisito una padronanza e una finezza tecnica non consuete che, assieme all’esercizio diuturno della pratica pittorica e a un innato ed equilibrato senso poetico, hanno consentito una continua, costante e rapida evoluzione del suo linguaggio.
A distanza di non molto tempo dagli ultimi eventi espositivi che lo hanno visto protagonista in diverse città italiane, l’artista ci propone ora una rassegna composta per lo più da opere recentissime, realizzate soprattutto tra il 2013 e il 2014 e per la maggior parte inedite.
Vi si ravvisa un ulteriore livello di maturità espressiva e compositiva, in cui il tratto pittorico si è fatto ancor più libero e leggero, sciolto e immediato, e tra le velature lascia trasparire lievi raggi di luce, come se le foglie fossero mosse dal vento sul nostro Carso, morbido e assolato.
Precisione e istinto sottolineano i paesaggi montani, di campagna e urbani: così incontriamo, tra i vari dipinti, anche una Venezia, la cui atmosfera sul Canal Grande è perfetta. Altrettanto si può dire del nostro giardino pubblico e dei nostri porticcioli, della Val Rosandra, della laguna di Grado, dei paesaggi innevati da neve di cristallo che brilla, azzurrina, sotto i raggi del sole. L’interpretazione della figura femminile, resa con delicatezza e con essenziale intuito poetico, va di pari passo con una grande abilità e maestria nel rendere il ritratto, arte difficilissima e attualmente poco frequentata.
Accanto a tali tematiche non va dimenticato il genere della pittura Fantasy, attraverso la quale Budicin ci introduce in mondi lontani abitati da gnomi, elfi e cavalieri medievali, in sintonia con le intense ma poetiche note della musica irlandese, cui l’artista si dedica molto negli ultimi tempi.
La pratica di un lavoro costante, impostato e assolto su più fronti, sostenuta da uno sguardo che sa vedere lontano verso una Bellezza fatta di equilibrio e istinto - conclude Accerboni - condurranno certamente il pittore al raggiungimento di orizzonti sempre più vasti ed elevati.
Roberto Budicin, nasce a Trieste nel 1980. Grazie all’influenza del padre, Sergio Budicin, pittore e illustratore affermato, coltiva fin da bambino la passione per il disegno. Gli stimoli e le critiche lo spingono a continuare finché, a sedici anni, comincia a frequentare l’atelier del pittore accademico Walter Falzari, dove studia i soggetti dal vero e si esercita nel ritratto; nel contempo approfondisce la prospettiva, la figura nelle tre dimensioni, la teoria dei colori e la composizione.
Durante gli anni universitari partecipa, assieme al padre, a Udine, Tarvisio e Pordenone, ad alcune esposizioni collettive incentrate sull’arte naturalistica. Nel 2006 espone a Trieste al Palazzo della Borsa disegni e tempere raffiguranti creature immaginarie e fantastiche, ispirate ai bestiari medievali. Nel 2007, conclusi gli studi universitari, decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura e intraprende un lungo cammino di sperimentazione di materiali e tecniche, guardando a maestri dell’ottocento quali J. Sargent, C. M. Russell, J. Sorolla, A. Zorn, J. Waterhouse e del seicento come Rembrandt e Velasquez.
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