Intervista a Natalia Nurzia - La normalità è anche nel profumo di nocciole e caffè in piazza, la mattina. Ricostruire le attività commerciali è fondamentale per restituire dignità e lavoro alle persone
Di Sabatino Guendalina Lunedi, 27/07/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2009
Il negozio caffè Fratelli Nurzia con gli autentici decori liberty è una delle preziosità del centro storico dell’Aquila in Piazza Duomo. Qui nel 1835 iniziò l’attività di pasticceria speciale Gennaro, ma fu la passione del nipote Ulisse, che studiò a fondo il cacao, a creare il noto torrone tenero al cioccolato con le nocciole che ancora oggi viene preparato da Natalia Nurzia nello storico laboratorio, annesso al negozio caffè, con gli antichi sistemi artigianali di lavorazione. Natalia è sesta in ordine di discendenza nella gestione della Ditta Fratelli Nurzia, un’attività che in 174 anni non si è mai interrotta; solo ora, a causa del terremoto. Dal 6 aprile il centro storico è inaccessibile per i crolli e le lesioni gravi che rendono inagibili molte costruzioni: chiese, abitazioni, uffici, attività commerciali. Parte della popolazione colpita vive nelle tendopoli, parte è ospite negli alberghi sulla costa. Natalia Nurzia è sfollata al Grand Hotel di Montesilavano.
La notte del 6 aprile ero a Verona, ero stata invitata al Vinitaly per presentare insieme al campione del mondo del gelato, Palmiro Bruschi, e all’Antica gelateria del Corso il gelato al torrone, un nuovo prodotto dei Fratelli Nurzia creato da me. Un gran successo, una bellissima serata. Quando sono andata a dormire ho spento il telefonino. Ero tranquilla, lo sciame sismico, che andava avanti da tre mesi, non mi dava nessuna preoccupazione. Purtroppo l’indomani mattina ho appreso la notizia con le immagini della tragedia dalla televisione. Pensavo che la città non esistesse più, fortunatamente con il passare dei minuti sono riuscita a sentire i miei e ho saputo che non ero stata colpita nelle cose e negli affetti, però non sono tornata subito all’Aquila. Non ce l’ho fatta.
Quindi la sua attività non ha riportato danni.
Sono cadute le cose che erano negli scaffali: bottiglie, bicchieri, qualche lesione superficiale agli intonaci, ma la costruzione del laboratorio e del bar che risale al 1700, ha retto perfettamente, chi all’epoca ha edificato ha curato sia la bellezza sia la solidità. Invece il fabbricato nuovo dell’anno scorso, nel nucleo industriale di Pile, dove stavo spostando la produzione del torrone dal centro storico, ha riportato danni alle strutture, e questo è il paradosso.
Quando pensa di poter ricominciare a lavorare?
Una recente comunicazione del sindaco dice che presto riaprirà il primo tratto della ‘zona rossa’. Quello che va dalla Villa Comunale a Piazza Duomo dove ha sede anche la Banca d’Italia, e il mio punto vendita. In quel tratto non vi sono stati grandi crolli ed è stata molta rapida la messa in sicurezza. Appena daranno il via inizierò i lavori. Riaprirò in breve tempo, e, la mattina, l’odore delle nocciole tostate su tutta la piazza significherà il ritorno alla normalità. I Fratelli Nurzia sono il punto di riferimento di tutti coloro che vivono il centro. Per me il torrone è la vita. è il mio orgoglio e l’identità degli aquilani, la tradizione del Natale in Abruzzo che si consuma tutto l’anno, la curiosità dei turisti e spero dei governanti del mondo dopo i lavori del G8.
L’assessorato alle attività produttive della Regione non ha ancora lanciato una campagna di marketing per sostenere l’acquisto, in tutta Italia, di prodotti tipici e specialità aquilane. Sarebbe un modo concreto per aiutare l’economia locale. Lei come si sta organizzando per la riapertura?
Entro il 2009 spero di mettere in produzione il gelato al torrone. Dedicherò alla rinascita dell’Aquila la nuova immagine del torrone alla quale lavoro da circa un anno: una scatola in metallo raffigurante al centro la Basilica di Collemaggio, oggi distrutta quasi interamente sul retro. A causa del sisma il grafico che lavora con me al progetto ha perso tutta la famiglia, il lutto mi ha colpito profondamente. La tragedia del 6 aprile non fermerà l’Aquila, per quanto mi riguarda porterò avanti la missione Nurzia con tutte le mie forze e realizzerò, in collaborazione con Antonella Bocchino, il progetto che aprirà Nurzia al mondo affiancando il torrone alla nota Grappa astigiana di Canelli.
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