Cultura/ Libri. Moda italiana - Dodici storie di aziende, dietro le quinte del glamour da rotocalco, fatto di gente con un forte legame territoriale, capacità artigianali e creatività
Bartolini Tiziana Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2005
Le storie di successo di imprese del settore della moda diventano occasione di riflessione su un mondo che rappresenta ben più del glamour raccontato dai rotocalchi. Non è solo la forza dell’economia che l’industria legata alla moda muove, ma è qualcosa di più profondo e importante su cui il tutto poggia. Ecco il valore del libro che Paola Chessa Pietroboni ha curato raccogliendo dodici storie di aziende, casi tipicamente italiani di ideazione di prodotti e creazione di imprese.
La ricerca, che ha il pregio di unire il rigore alla gradevolezza del racconto, invita a riflettere sulle ragioni dei successi e individua il fil rouge che li ha determinati. Accanto alle peculiarità comuni della conduzione aziendale affidata alla rete parentale, all’importanza del carisma di chi guida le aziende e al forte legame territoriale è vincente il connubio tra le capacità artigianali e la creatività. Si tratta di un mix vincente e tutto italiano.
C’è di più, come osserva nella postfazione Laura Bovone, del Centro per lo studio della moda e della produzione culturale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che vede nell’azienda di moda “un coacervo di culture dove diverse culture imprenditoriali, stilistiche, manageriali, tecniche si confrontano e negoziano continuamente elementi e fasi di una produzione complessa “. In questa ottica i protagonisti del sistema moda diventano ‘mediatori culturali’ che sono portatori di un valore aggiunto tutto da accogliere e da cogliere nel suo più forte contributo per futuri reimpieghi.
Dalla storia di Alviero Martini che permea con il sogno delle mappe di antichi viaggi borse e abiti, ai Pinco Pallini con le creazioni di abbigliamento per bambini ai Curiel, che hanno traghettato l’azienda da sartoria a firma dell’Alta Moda, alla Framis, che esplora i possibili impieghi del poliuretano nella moda e nell’industria, le storie dei successi e delle crisi scorrono con immagini vivaci e veraci.
La narrazione e la valorizzazione di questi successi che non sempre sono conosciuti nei confini nazionali ha il duplice merito di fare biografia aziendale, disciplina non molto praticata, e di sostenere l’orgoglio del know how italiano su può poggiare un rilancio anche dell’entusiasmo, oggi quanto mai necessario all’economia e al ‘morale’ del Paese. Il successo del made in Italy può continuare, nonostante le crescite vertiginose di altri competitori, a patto che si comprenda che l’innovazione tanto invocata poggi sulla analisi e conoscenza della forza della tradizione. In questo urgente lavoro il libro può dare spunti e suggerimenti ricordando l’affermazione dell’Italia fuori dei confini nazionali è avvenuta “con la conquista di nicchie che siamo stati capaci di non far occupare da nessun altro - come ha ricordato Mariapia Garavaglia - grazie ad una grande capacità di sfruttare innovazione e bellezza”.
Lascia un Commento