Orfane e orfani dei femminicidi: le vittime ignorate - di Patricia Mayorga

L'8 marzo è una giornata in cui riflettiamo sulle battaglie che le donne hanno affrontato nel corso della storia per ottenere i propri diritti: molte donne hanno lottato per poter votare, per avere gli stessi lavori degli uomini, ma soprattutto per essere trattate con rispetto e dignità. È a partire proprio da questa dignità che si tenta di cancellare con le continue vessazioni e violenze, soprattutto domestiche, fino ad arrivare al loro assassinio su cui vogliamo riflettere parlando delle orfane e gli orfani dei femminicidi, le vittime ignorate e dimenticate di questo crimine.

E’ vero, l’8 marzo è considerata una festa, ma più che una festa vera e propria dovrebbe essere considerato un momento di riflessione su tutto l’universo donna…e oggi, purtroppo quando la violenza di genere e domestica è diffusa in tutto il mondo e colpisce soprattutto donne e ragazze, vogliamo attirare l’attenzione su questa violenza che colpisce i più invisibili: le figlie e i figli di queste donne assassinate che da un lato perdono la madre per femminicidio, mentre il padre (assassino) viene incarcerato o si suicida: in questa situazione la loro infanzia viene mutilata e si trovano ad affrontare un futuro incerto.

Siccome queste vittime sono spesso dimenticate, come Ammpe Italia stiamo studiando la possibilità di chiedere al Governo italiano di istituire una giornata per commemorare le orfane e gli orfani dei femminicidi, auspicabilmente allargando questa giornata all'Europa e, se possibile, al mondo intero.

L'evento del 7 marzo è il lancio di questa campagna che ci vedrà impegnate gran parte di quest’anno, durante il quale affronteremo anche il tema delle orfane e gli orfani di madri migranti, una tragedia ancora più toccante in questo dramma. 

Quale può essere l’impegno dell’Ambasciata intorno ad un tema così difficile e delicato?

L’impegno dell’Ambasciata si inserisce in ciò che spiegavo prima, e cioè sensibilizzare i governi nell'istituzione questa giornata, ma soprattutto nel fatto che l’attuale Esecutivo cileno è il primo governo latinoamericano ad attuare una Politica Estera femminista con l'obiettivo di stabilire il principio di uguaglianza e non discriminazione come asse guida nel lavoro della politica estera del Cile. 

In questo senso il Ministero degli Esteri ha deciso di affrontare lo sviluppo di una politica estera femminista che promuova azioni di mainstreaming di genere con l'obiettivo di eliminare gli ostacoli che impediscono o difficoltano la strada delle donne e delle ragazze verso il pieno esercizio della loro autonomia e dei loro diritti.

Questa sfida unisce uomini e donne, in tutta la loro diversità, in una prospettiva di rispetto e promozione dei diritti umani, comprendendo che per raggiungere l’uguaglianza di genere è necessario rivedere le strutture sociali e istituzionali e i divari che perpetuano le disuguaglianze, sia sul piano internazionale, sia a livello nazionale.

In questo contesto, lo scenario internazionale richiede un’architettura che permetta di individuare spazi per la creazione e l’aggiornamento di norme e politiche che incorporino l’approccio di genere da una prospettiva intersezionale, riconoscendo che la discriminazione contro donne e ragazze si approfondisce quando vengono considerate le variabili etniche, età, classe sociale, tra gli altri.

Pertanto, il Cile avanza nel suo impegno per i diritti umani e l’uguaglianza, attraverso la sua politica estera per realizzare una società più inclusiva ed egualitaria.

Patricia Mayorga
Presidente Ammpe Italia