Mercoledi, 03/06/2020 - Caro Mark,
in questi giorni di primavera così vicini all’estate abbiamo imparato a guardare il futuro attraversando un tempo compresso dentro fasi cadenzate da numeri. Una classifica rovesciata dove il numero uno non è chi eccelle ma la fase appena trascorsa.
Per difenderci dall’attesa osserviamo la transumanza del virus nei nuovi stati mappati del mondo aspettando di essere traghettati in una successione aritmetica che stabilisca la fine della fase due.
Sembra tutto così lontano da quella passività obbligata imposta dall’isolamento che piegava le città in due spaccandole in altre cifre del prima e del dopo.
E più ci avviciniamo alla riapertura più ci allontaniamo dalla meta contaminati dalla paura di un pericolo maggiore che immaginiamo possa lasciarci reduci o pionieri di un nuovo modo di stare al mondo.
A presto.
Emanuela Irace
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