Martedi, 05/05/2020 - Caro Mark,
in questi mesi di virus abbiamo tutti cercato qualcosa fino ad ammettere che prevedere ciò che è sconosciuto è meglio lasciarlo a indovini e profeti.
Abbiamo incasellato la realtà con lo stesso bagaglio di prima cedendo al desiderio di rassicurazione, complice una comunicazione capace di confondere opinioni già manipolate.
Ci siamo avventurati in territori contagiosi attraversando singole ideologie domestiche abbiamo visto amici scavalcare dubbi pur di affidarsi con fiducia a chi pretende di sapere.
Non so tu, ma io sulle prossime aperture non ho pensato a niente, come in questi giorni di giudizi sospesi, aspetto.
A presto
Emanuela Irace
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