Login Registrati
Oltre l’arcobaleno delle convenzioni

Oltre l’arcobaleno delle convenzioni

Cinema / Over The Rainbow - Presentato in Senato il documentario Over The Rainbow, sul delicato tema della procreazione assistita per coppie di fatto, omosessuali e non: pronto un d.d.l. che revisiona la L.40/2004

Colla Elisabetta Martedi, 25/08/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2009

Aspirazioni, delusioni e difficoltà di una coppia di donne omosessuali che, decise a lottare contro i pregiudizi della società ed intenzionate a non nascondere la propria condizione ed i propri legittimi desideri, sceglie di assecondare e rivendicare il proprio diritto alla maternità consapevole, intraprendendo un viaggio all’estero, in paesi dove il ricorso alla “banca del seme” è una realtà legalmente riconosciuta anche per le coppie di fatto (etero ed omosessuali), così come il matrimonio e l’adozione, e non uno spauracchio da combattere o un privilegio per élites danarose. Questo il delicato tema del documentario Over the Rainbow, diretto da Maria Martinelli e Simona Cocozza ed acquistato da Rai3 grazie alla lungimiranza ed attenzione del regista Lorenzo Hendel (la selezione dei documentari del team di Doc3 quest’anno ha perseguito l’idea “differenza uguale arricchimento”); partendo dalla storia d’amore e dalle difficili e coraggiose scelte di Daniela Bellisario e Marica Pierdicchi, le due protagoniste, entrambe imprenditrici di successo, l’opera allarga la visuale su una società che non può e non vuole rimanere immobile, come tanti ancora sperano, e la cui evoluzione - anche e soprattutto nei modelli familiari - se nei fatti appare ed è inarrestabile, in Italia è invece bloccata dalle norme e produce situazioni prive di tutele e diritti. Proprio per questo motivo Over the Rainbow (proiettato anche alla Casa Internazionale delle Donne) è stato presentato presso la Sala Conferenze del Senato della Repubblica, di fronte alla stampa ed alle Associazioni Famiglie Arcobaleno ed Agedo (molti i genitori ed i legali coinvolti in questa causa), ed introdotto dalle Senatrici Franca Chiaromonte e Luciana Sbarbati, promotrici del d.d.l. recante modifiche alla legge 40/2004 in materia di procreazione medicalmente assistita. “La legge attualmente in vigore - afferma la Sen. Chiaromonte - chiusa in maniera affrettata, ha scontentato molti ma non è intangibile e si può modificare il diritto con il cambiare dei modelli sociali, evitando scontri frontali sulla bioetica”. L’aspetto di riflessione profonda e dialogo aperto sui temi affrontati rappresenta forse la principale ricchezza del documentario: Daniela e Marica, oltre a raccontare le quotidiane difficoltà in certe relazioni, aprono le porte della propria casa e del proprio cuore, raccontando da un lato la loro bella storia fino alla decisione di coronarla con l’arrivo di un figlio, interrogandosi dall’altro, insieme ai loro amici e parenti, sul significato, sui dubbi e sulle conseguenze della scelta maturata: cosa dirà un giorno questo figlio rispetto all’assenza di un padre? sarà indirizzato nelle sue preferenze sessuali? è giusto o meno che possa accedere all’identità del donatore? gli amici saranno presenti nel momento del bisogno o per alcuni è qualcosa troppo oltre le proprie forze? “Credo sia importante tener presente - dice Marica durante una scena chiave del documentario - che un donatore non sarà mai un padre: la persona, per i più svariati motivi, dona una parte “fisica” di sé ma non per questo è, né vuole essere, un padre”. Parole che possono sembrare troppo laiche per certi ambienti della società attuale ma che corrispondono esattamente all’idea di “banca del seme”. Il documentario si chiude con il viaggio delle due protagoniste alla clinica “Nina Stork” in Danimarca, dove, dopo una seria preparazione burocratica e fisica, ma con grande semplicità, si procede alla fecondazione assistita da donatore conosciuto “per scheda” ed al ritorno in Italia pieno di speranzosa attesa. “Oggi oltre 5000 coppie vanno all’estero per poter procedere alla fecondazione assistita, quindi la Legge 40/04 è chiaramente fallita - afferma la sen. Sbarbati - spesso il diritto è più lento rispetto all’evoluzione sociale ma quando emergono nuovi diritti dalla verità sociale, i fatti devono spingerci alla riflessione, al riconoscimento della comune umanità delle diverse situazioni: non accettiamo di delegare a nessuno riguardo ai comportamenti ed alle scelte etiche della nostra vita.” Un augurio particolare alla Kamerafilm, che ha prodotto il documentario, ed alle brave documentariste Maria Martinelli e Simona Cocozza, perché possano ottenere grande soddisfazione (e capillare distribuzione!) da un lavoro realizzato con tanta passione a sostegno del cambiamento sociale e, in particolare, della libertà di scelta delle donne.



Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®