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Oltre la solitudine

Oltre la solitudine

Modena - Il premio “Città di Modena” ai percorsi di aiuto e sostegno alle donne in difficoltà

Daniela Ricci Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2007

Hanno ricevuto il premio “Città di Modena” 2006, il 21 ottobre scorso, i due progetti legati a percorsi di aiuto e sostegno alle donne in difficoltà “Aiutare ad aiutarsi” e “Relazioni solidali tra donne sole e con bambini/e”, promossi nel 2005 dall’Associazione Gruppo Donne e Giustizia di Modena in collaborazione con Provincia e Comune di Modena. Il concorso è stato indetto dal Comune di Modena per premiare i progetti di particolare valore per la vivibilità e sicurezza della città. I due percorsi di auto-mutuo aiuto nascono dai bisogni emersi dallo studio annuale condotto dall’Associazione sull’utenza di “Ascolto Donna” e dei servizi gratuiti di consulenza legale e psicologica offerti dell’Associazione. I dati dell’analisi confermano l’aumento delle difficoltà e delle richieste di aiuto da parte di ampi strati della popolazione femminile modenese. In particolare, il disagio è una conseguenza della difficoltà della donna ad affrontare la dipendenza psicologica dall'ex partner e dal progetto di vita comune ormai fallito, che si accompagna a uno stato di solitudine e isolamento sociale. E che spesso si somma a difficili condizioni personali, economiche e di gestione familiare, vissute da donne relativamente giovani, rimaste sole con bambini/e da crescere e accudire in assenza o dopo la separazione dal marito/compagno che elude le proprie responsabilità nei confronti dei figli. Hanno partecipato ai gruppi 22 utenti dell’Associazione modenese, di cui 12 nel gruppo “Aiutare ad aiutarsi” e 10 nel gruppo “Relazioni solidali tra donne sole e con bambini/e. Alcune partecipanti hanno avuto difficoltà a collocare i propri figli, una soluzione è stata individuata nel progetto “Voucher di cura”, avviato dal Centro Documentazione Donna di Modena che ha messo a disposizione del gruppo una baby-sitter negli orari di riunione. I percorsi hanno previsto il coinvolgimento di tre figure professionali per ogni gruppo, sei in totale: la psicologa/facilitatrice, l’operatrice osservatrice/partecipante e l’operatrice con compiti di segreteria. Dalla conoscenza reciproca, avvenuta con i racconti personali, l’esposizione delle proprie aspettative, di paure e dolori, si è passate ad un’analisi delle difficoltà personali ed oggettive. Ogni donna ha messo a disposizione delle altre le proprie risorse, in un percorso di sviluppo e rafforzamento delle proprie potenzialità e delle strategie psicologiche, cognitive, emotive e comportamentali utili a superare le difficoltà e a ricercare soluzioni Si è intensificato fra loro un sentimento di solidarietà che le ha portate a scambiarsi i numeri di telefono e a ritrovarsi al di fuori del gruppo per incontri amicali o di aiuto.
(31 gennaio 2007)

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