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Oltre il terremoto

Oltre il terremoto

Intervista a Loretta Del Papa - La consigliera regionale di parità d’Abruzzo, sfollata dal 6 aprile: “Continueremo a svolgere il nostro lavoro”

Di Sabatino Guendalina Giovedi, 02/07/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2009

Loretta Del Papa è consigliera regionale di parità d’Abruzzo, vive e lavora a L’Aquila dove è coordinatrice responsabile amministrazione e relazioni esterne del Cresa (Centro Regionale di Studi e Ricerche Economico Sociali delle Camere di Commercio d’Abruzzo). La tragedia del 6 aprile ha reso inagibile la sua abitazione nel centro storico della città, ora è sfollata ad Avezzano, viaggia per raggiungere il luogo di lavoro oltre che per svolgere la sua attività di consigliera.

“La sede del Cresa era nel centro storico della città, sono crollati i solai, non ho recuperato nemmeno un pezzo di carta scritta, solo la memoria di qualche computer. Oggi noi dipendenti siamo nel nucleo industriale di Bazzano, nella sede provvisoria della Camera di Commercio dell’Aquila, in uno dei sei containers adiacenti il laboratorio chimico merceologico, abbiamo solo computer portatili e siamo in attesa che ci allaccino le linee telefoniche.”

In base alla sua esperienza di lavoro può quantificare i danni economici apportati dal terremoto?

È stata colpita una città centro direzionale di attività amministrative e di studio, con una grande università. L’Aquila è un capoluogo di regione con tanta storia. Il sisma ha coinvolto circa il 10% della popolazione regionale e una quota leggermente inferiore delle imprese industriali e dei servizi della regione. Tutti i settori economici, anche se in proporzioni diverse, hanno subito conseguenze negative e, per ora, la quantificazione complessiva dei danni risulta difficile. Possiamo percepire il colpo subito dall’economia, non solo locale, se consideriamo che circa la metà delle oltre duemila attività commerciali attive nel comune dell’Aquila, come anche la maggior parte degli studi professionali esistenti in città, sono ubicati all’interno del centro storico, dove sono le sedi degli enti più importanti e dove si svolgeva la vita economica, sociale e culturale. Il centro storico oggi è considerato ‘zona rossa’: la città dentro le mura è accessibile solo per il recupero dei beni personali accompagnati dai vigili del fuoco. Altri danni economici si stanno manifestando con la riduzione dei flussi turistici nelle zone costiere oltre che in quelle colpite direttamente dal sisma. Decidere di passare le vacanze in Abruzzo potrebbe essere un grande atto di sostegno e solidarietà. Questo è il momento di vivere e scoprire le bellezze della regione.

Come è cambiata la vita delle donne aquilane?

Nel centro storico lavoravano cooperative sociali e aziende di servizio come le imprese di pulizia e di ristorazione con personale quasi esclusivamente femminile, artigiane (parrucchiere, estetiste) e piccole imprenditrici titolari di pubblici esercizi. Molte donne hanno perso il lavoro. Per questo vivono angoscia e preoccupazione oltre al disagio estremo nella gestione delle attività di cura che colpisce anche le più fortunate, quelle che il lavoro ancora ce l’hanno, ma, come le altre, debbono districarsi per conciliare i tempi e le esigenze dei figli, che frequentano la scuola in un altro comune o in tenda, che necessitano più di prima di cura e di amore, con i bisogni dei genitori molto provati dallo choc.

Come pensa di intervenire in qualità di consigliera regionale di parità?

Abbiamo tenuto una riunione della rete regionale delle consigliere di parità per ragionare insieme sul da farsi. Continueremo a svolgere il nostro lavoro senza alcuna interruzione e, nel contempo, vigileremo sulla salvaguardia e sostegno del lavoro femminile facendo particolare attenzione affinché anche gli aiuti e i finanziamenti statali ed europei pro-sisma vengano erogati tenendo presente la specificità di genere. Stiamo studiando una modalità di intervento che possa far convergere aiuti su un progetto dedicato al lavoro femminile e, dato che come rete regionale stavamo avviando un’indagine sul lavoro femminile precario in Abruzzo nel contesto aquilano, interessato dal sisma, abbiamo deciso di fare un approfondimento per verificare se e quanto abbia influito l’evento traumatico nelle percezioni dell’insicurezza lavorativa. Se ciò fosse, interverremo con strategie di fronteggiamento.



(1 luglio 2009)

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