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Oggi risanamento, domani riforme

Oggi risanamento, domani riforme

Finanziaria 2007 - Il difficile equilibrio tra le richieste dell'Unione europea e le esigenze delle persone. Le misure pensate per le donne

Daniela Ricci Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2006

Nella Finanziaria 2007, la misura di politica economica che inaugura questa legislatura ed esplicita i tratti dei patti politici, è data particolare rilevanza al risanamento dei conti pubblici, alla lotta all’evasione fiscale, ai programmi di spesa, agli incentivi fiscali. La prima impressione è che la tecnica dei conti sopravanzi l’emergenza dei temi sociali: previdenza, assistenza, salute, precarietà lavorativa, casa, immigrazione. E le donne nella Finanziaria dove sono? La loro presenza è frammentata, come il soggetto di un quadro astratto. Gli interventi rivolti in modo specifico alle donne, di cui in queste pagine riportiamo l’elenco, sono interventi necessari, anzi di più, dovuti, ma offrono insufficienti riscontri all’interezza dell’universo femminile, l’altra metà del nostro Paese.
Un universo che fa i conti quotidianamente con il lavoro di accudimento e cura del corpo nudo e reale della componente sociale di cui sopra, garantendo al Paese le basi per il benessere e lo sviluppo. E che si domanda perché la spesa sociale non è vista come un perno dello sviluppo economico, piuttosto che un peso, dal momento in cui mette in moto energie che contribuiscono allo sviluppo. E che si chiede perché nel quadro di sviluppo in chiave macroeconomica, la vita di uomini e donne è relegata sullo sfondo, quasi che la componente sociale del Paese non fosse parte del sistema, quanto un lembo della “tappezzeria”. Il provvedimento, certo buona cosa, interviene sul risanamento dei conti, sull’equità fiscale e sulla redistribuzione monetaria, anche attraverso gli assegni e le detrazioni fiscali alle famiglie, ma la sua portata è ridotta e lascia sul tappeto questioni irrisolte che richiedono serie riforme strutturali. La direzione verso cui orientare lo sviluppo deve comprendere scelte che incidono sulla redistribuzione della spesa sociale per offrire una vera alternativa. Nel momento in cui scriviamo il dibattito sulla Legge è in svolgimento e sono ancora possibili modifiche e variazioni. In particolare sul versante Enti Locali, preso nella stretta dei tagli alla spesa pubblica e sociale. Il confronto avviato dal Governo con il sistema delle Autonomie locali si è impigliato nell’ipotesi di una tassazione addizionale a livello locale che inciderebbe sulle famiglie e sulle capacità di spesa.

Le novità della Finanziaria
Tra le principali novità introdotte dalla Finanziaria: la riduzione del cuneo fiscale (differenza tra il costo del lavoro per l'impresa e la retribuzione netta del lavoratore in busta paga) e l’entrata in vigore dalla riforma della previdenza integrativa, anticipata di un anno. Dal 1° gennaio 2007, i lavoratori dovranno scegliere verso quale fondo far confluire il Tfr maturato. In mancanza di scelta, scatta l’obbligo per i datori di lavoro di versare il Tfr verso il nuovo Fondo gestito dall’Inps. Novità in tema di lavoro, sono annunciate dalle dichiarazioni della Ministra della Famiglia, Rosy Bindi: ”Anche le donne con contratto di lavoro a tempo determinato e le lavoratrici a progetto, potranno usufruire dei congedi di maternità e dell’indennità per malattia”.

Le misure per welfare, sanità e scuola
Risorse per 101,3 miliardi di euro, 6 in più rispetto alla precedente finanziaria, sono destinate al Servizio sanitario nazionale per apparecchiature ospedaliere e nuovi servizi sanitari, in particolare nelle regioni del Sud, e iniziative per la salute della donna. E’ prevista una riduzione di prezzo dei farmaci di fascia A, dei dispositivi medici e delle tariffe dei laboratori di analisi. Ma dal 1° gennaio. chi non ritira i risultati di visite ed esami diagnostici e di laboratorio sarà tenuto al pagamento per intero della prestazione, si introduce, inoltre, una quota fissa a ricetta pari a 10 euro per le prestazioni specialistiche e un ticket di 41 euro sul pronto soccorso, per i casi meno gravi. “Tutti devono essere responsabili nell’utilizzo della sanità, è una questione di equità sociale” dichiara Livia Turco, Ministra della Salute. Stretta contro la malasanità: il farmacista condannato perde l’autorizzazione e gli operatori colpevoli di truffa vedranno cessare il loro rapporto di lavoro o la convenzione.
Stanziati 250 milioni di euro per l'edilizia scolastica, Regioni e Enti locali contribuiranno con finanziamenti di pari importo. Prevista l’assunzione di 150mila precari. L'obbligo scolastico è elevato a 16 anni. Attribuite direttamente alle scuole le risorse per le autonomie scolastiche, da 100 milioni di euro a 2 miliardi e 700 milioni, per il funzionamento amministrativo e la gestione dei servizi. Autorizzato il noleggio dei libri di testo, le agevolazioni sull'acquisto sono estese al biennio delle superiori. Istituite classi primavera per bambini fra i 2 e i 3 anni. Ripristinato il fondo per le scuole paritarie. Si introducono gli IFTS (Istruzione Formazione Tecnica Superiore) e i Centri Provinciali per l'istruzione degli adulti che entrano a far parte dell'Ordinamento nazionale dell'Istruzione. Nasce l'Agenzia nazionale di sviluppo dell'autonomia scolastica.
La Finanziaria in tema di pari opportunità prevede incentivi per il lavoro all’occupazione femminile nelle aree svantaggiate, un fondo di 3 milioni di euro annui per l’Osservatorio destinato al contrasto della violenza nei confronti delle donne e per ragioni di orientamento sessuale. Per la prevenzione delle mutilazioni genitali è autorizzata la spesa aggiuntiva di 500mila euro l’anno. Per le politiche relative ai diritti e le pari opportunità è previsto un incremento di venti milioni di euro l’anno per i prossimi tre. Per il 2007, anno europeo delle pari opportunità, è previsto un investimento di un milione di euro. La Ministra per i Diritti e le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini afferma “Nessuna crescita economica può esistere senza un incremento del lavoro femminile e il rispetto dei diritti umani. Ecco perché abbiamo voluto un investimento robusto per la costituzione dell’Osservatorio antiviolenza come perno di un piano più ampio d’azione. Sarebbe stato più facile chiedere investimenti a pioggia. Abbiamo voluto fare il contrario. Decidere un cambiamento culturale oltre che nella struttura”.

(2 novembre 2006)

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