Oggi che sul calendario c’è scritta una data altra
Celebrare un solo giorno non basta per estirpare la violenza sulle donne, occorre formare le giovani generazioni alla cultura del rispetto. Dal CLES di Lamezia Terme
Domenica, 10/03/2013 - Spente le telecamere delle tv locali e nazionali, passate le notizie del “giorno”, finite le manifestazioni intorno ad un tavolo addobbato di mimose, strappate le locandine affisse sui muri della città con il menù in giallo, i post su fb scorrono su altri eventi e altre immagini, si rincorrono i follower su twitter ed ogni donna ritorna alla sua quotidianità.
Diventa così stridente l’immagine fra tutte quelle donne che nella vita lavorano, lottano, amano, sperano, ri-cominciano ogni giorno, riescono con orgoglio a dire “no” e “si” in coerenza con il proprio cervello ed il proprio cuore e tutte quelle altre donne che hanno smarrito il proprio sé tra le maglie del dolore e della violenza, che subiscono e non ce la fanno a dire “basta”, ad alzare la testa e muovere le proprie gambe verso un’altra direzione che segna una vita diversa e dignitosa, fatta di diritti e speranze.
Noi del CLES dal 1980 ci occupiamo della salute e del ben-essere delle persone, svolgendo sul territorio lametino e calabrese attività di consultorio familiare privato, parte attiva nello sportello DEMETRA di Lamezia Terme, quale spazio di ascolto, condivisione e sostegno per le donne che subiscono violenza; in particolare il nostro operare si incentra sulla costruzione di percorsi individualizzati e personalizzati per aiutare le donne ad uscire dalla situazione di violenza e a riappropriarsi della propria vita, offrendo supporto psicologico, curando anche l’osservatorio sociologico su tale fenomeno.
Dopo anni di lavoro con gli uomini e le donne di questo territorio, siamo consapevoli del grande ed impegnativo lavoro ancora da fare per togliere dalla cronaca i feminicidi ed estirpare le radici della violenza che nasce dall’asimmetria dei rapporti fra gli uomini e le donne; crediamo che occorra dare un impulso più vigoroso nel campo delle politiche di genere senza cadere nel mero ritualismo e nelle celebrazioni narcise, affrontando invece sistematicamente l’educazione delle giovani generazioni ad un modo diverso e non violento di entrare in relazione, potenziando le loro abilità sociali, la consapevolezza emotiva, incrementando la comunicazione e promuovendo atteggiamenti di collaborazione, solidarietà, tolleranza e rispetto di sé stessi e degli altri, rendendoli coraggiosi e determinati a denunciare i soprusi e le vessazioni, capaci di conoscerli, identificarli e dare un nome e non avere paura mai.
Crediamo importante operare in tal senso e per tale motivo ci piacerebbe ascoltare, vedere e leggere dibattiti, interviste, post, twitt sempre, Per tutti i 365 giorni e non uno solo.
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