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Obiettori all’opera, e le IVG aumentano

Obiettori all’opera, e le IVG aumentano

Speciale Consultori / Puglia
- Una riforma per limitare cesarei e recidive nelle ivg, ma è subito guerra di burocrazia. E di lobby.

Capati Valentina Domenica, 19/12/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2010

I consultori in Puglia sono circa 160, tuttavia solo il 12,3% delle donne che devono fare una Interruzione Volontaria Gravidanza (ivg) si rivolge alla struttura pubblica.

Il 50% delle interruzioni avvengono in strutture private e c’è un tasso di reiterazione altissimo.

Nella stragrande maggioranza le unità consultoriali sono pubbliche, esiste un centro Aied a Bari d’ispirazione laica e le strutture private cattoliche nella regione non attecchiscono.

A testimoniarlo è Annunziata Marra, ginecologa territoriale, che puntualizza: “il sistema pubblico in Puglia è il più rappresentato, la nostra urgenza piuttosto è un elevato numero di interruzioni di gravidanza”.

Nella regione l’Assessore alla sanità Tommaso Fiore sta attuando una diminuzione del numero di consultori in modo tale da garantire sedi e attrezzature decorose e presenza adeguata di personale sanitario.

Un progetto che avrebbe dovuto prendere forma attraverso una delibera regionale che, tra le altre cose, proponeva l’integrazione del personale non obbiettore di coscienza. Manco a dirlo: è stato il putiferio. Ne è scaturito un dibattito in merito al quale sono intervenuti ben cinque ordini di medici dicendosi contrari all’intervento di Fiore, c’è stato addirittura un ricorso al Tar che si è pronunciato lo scorso 17 settembre annullando il provvedimento laddove richiama personale espressamente non obbiettore.

“L’intento dell’Assessore regionale - spiega la Dott.ssa Marra - è quello di far funzionare i consultori soprattutto evitando il fenomeno della recidività che si registra come altissimo in Puglia (il tasso di reiterazione nei casi di donne che ricorrono all’ivg stando all’ultimo rapporto dell’Istituto Nazionale delle Sanità è del 32%, ndr). Chi accede all’ivg è molto spesso chi non ha avuto accesso alle risorse educative. In Puglia l’unità operativa è affidata agli psicologi, il ruolo del medico è mantenuto, certo, ma non è predominante. È per questa ragione che i consultori si sono spesso ritrovati molto più indaffarati in pratiche di affidamento minorile, mentre il versante medico e di educazione alla procreazione consapevole è rimasto un po’ penalizzato”. Questo non ha impedito, però, di realizzare nella Regione servizi di eccellenza ed efficienti come quello dello screening del cervicocarcinoma.

“Abbiamo attivato lo screening - spiega Marra - o meglio abbiamo attivato ormai da tre anni la chiamata attiva: la donna si è vista recapitare a casa un invito. L’intento è proprio quello di raggiungere tutte le fasce, non soltanto quelle che per cultura o formazione sono portate alla prevenzione”.

Annunziata Marra fa anche un piccolo affondo sulla condizione della sua regione in relazione a parti cesarei e ivg, indicando come in Puglia sia stato riconosciuto un ruolo importante ai consultori nell’impresa di arginare queste due criticità.

“C’è un effettivo calo delle nascite, che interessa tutta l’Italia, Puglia compresa. Molti dei punti ospedalieri aperti in regione sono sotto i 500 parti annuali, quindi sotto la soglia limite per cui possono rimanere aperti. Proprio nell’ottica di qualificare nuovamente il settore, molti andrebbero accorpati. E laddove verrà chiuso un centro ospedaliero si incentiverà proprio l’attività consultoriale grazie alla quale le donne in gravidanza fisiologica potranno usufruire delle visite che altrimenti dovrebbero fare in ospedale, in virtù anche del potenziamento del personale ostetrico. Le attività di monitoraggio post partum e quelle di preparazione saranno affidate ai consultori dal momento che parliamo di un compito territoriale e non ospedaliero. Razionalizzare la presenza di punti nascita permetterà un notevole risparmio e quindi la possibilità di esigere un’équipe al completo nelle strutture. Certo l’amministrazione regionale dovrà essere in grado di capire che la chiusura dei nosocomi deve andare di pari passo con il potenziamento del territorio e delle sue funzioni”.

L’ideale per la dottoressa Marra è un ritorno all’origine, che sarebbe funzionale a migliorare il servizio.

“Bisogna mettere a frutto lo spirito di équipe che si è andato perdendo. Credo che l’aver creato una dirigenza all’interno dei consultori non abbia portato i frutti sperati. D’altra parte a cosa serve uno schema piramidale quando c’è un capo del distretto a cui far riferimento?”

“Ognuno – conclude - deve svolgere le mansioni di competenza, per il resto più la struttura è orizzontale meglio è”.

In un’intervista a Radio Radicale l’Assessore Tommaso Fiore, promotore della delibera in cui si chiede di integrare personale non obiettore, ha dichiarato: “È un paese, questo, dove si fa sempre più difficile applicare le leggi dello Stato. I consultori familiari in Puglia sono progressivamente usciti dal circuito del governo dell’interruzione volontaria di gravidanza, che è un diritto della donna sancito per legge, e questo ha portato a nostro avviso un aumento delle ricadute e un tasso di abortività molto alto dal momento che l’ivg è uscita da qualsiasi tipo di percorso. Ci sono saltati addosso in maniera del tutto ideologica perché chiunque legga senza pregiudizi la delibera può capire che non è nostra intenzione trasformare la Puglia in un abortificio”.

 



La riforma dei consultori della Puglia in sintesi:



L’assessore alla sanità, Tommaso Fiore, sta attuando una riduzione del numero di consultori in modo tale da garantire sedi e attrezzature decorose e adeguata presenza di personale sanitario. Si arriverà all’apertura anche nei giorni prefestivi nei comuni più popolosi



La contraccezione ormonale è in distribuzione gratuita nei consultori con particolare attenzione alle fasce deboli



È stato avviato lo screening del cervicocarcinoma nei consultori, promosso attraverso la chiamata ‘attiva’



I consultori hanno un ruolo sempre più attivo per arginare due criticità come l’elevato numero di cesarei e le Interruzioni Volontarie Gravidanza in Puglia



(20 dicembre 2010)

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