Leggere l'albero - ...dal disegno del tuo albero emerge l’essenzialità...
Baldassarre Bruna Domenica, 30/09/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2012
Carissima Bruna,
sono un’operaia quarantottenne che ha tanti interessi: pittura, invenzioni, viaggi, riciclaggio, e altro. Sono molto socievole, soprattutto con gli anziani, con i quali mi immedesimo al punto di leggere le loro storie. Ora sono triste perché il mondo mi appare poco sincero e con scarse idealità… L’ipocrisia mi abbatte. Ho una bella famiglia, con due figli e due cagnolini. Cosa vedi dal mio albero?
Manuela
Cara Manuela,
dal disegno del tuo albero emerge l’essenzialità, soprattutto per la rappresentazione del legno rispetto alla chioma. La socialità della persona è interiore, nella condivisione del vissuto spirituale della vita più che nei rapporti esteriori. I rami sono come arti rivolti verso il cielo, e le radici poggiano su una terra aerea… Lo spazio occupato dall’albero rivela anche una tendenza all’idealità, e la sua posizione verso la zona sinistra del foglio è come un ritornare verso il passato in senso nostalgico. Il futuro può procurare una certa inquietudine. Nel tronco i segni delle esperienze significative o traumatiche attraverso gli anni: 5, 12 e mezzo, 39.
I tuoi 48 anni appartengono a una fase nella quale si giunge a contatto con ciò che si vuole veramente fare nella vita, soprattutto per soddisfare un vivo desiderio interiore. Le relazioni sociali prendono un nuovo calore e solo se lavoriamo per trasformarci interiormente emergono nuovi talenti e si scopre di saper fare molte più cose rispetto al passato. I nostri pensieri possono diventare più flessibili fino alla fantasia creativa o più rigidi, fino alla pedanteria. Importante trovare l’equilibrio ancorando i nostri pensieri e vitalizzandoli in virtù degli sforzi interiori. Occorre imparare a contenere la nuova energia per sviluppare veramente nuove forze morali, come la sincerità. Non è più l’intelletto a dimostrarci le cose, ma ciò che si sa dal profondo dell’anima. Così le idee spirituali trovano un fertile terreno di esperienza di vita. Molti cercano di evitare il confronto con questioni spirituali, ma a quest’età fa una grande differenza essere desti o dormienti rispetto ai contenuti che sono la fonte della nostra trasformazione. L. Tolstoj all’età di 45 anni scriveva: “Sento che per me è cominciata la vecchiaia. Io chiamo vecchiaia la condizione spirituale interiore in cui tutti i fenomeni esteriori del mondo perdono per noi il loro significato”.
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