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Nucleare: Referendum 12 giugno

Nucleare: Referendum 12 giugno

Tabù - "Rendimi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare". Vangelo secondo Luca

Emanuela Irace Lunedi, 02/05/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2011

C’è voluta la crisi giapponese e il disastro di Fukushima per risvegliare il Moloch nuclearista. La sacralità di un rituale che innalzava agli dei l’olocausto di giovani vittime, immolate dalla comunità per ricevere ricchezze e prosperità, ha smesso gli abiti sacri per indossare quelli più pragmatici di un sacrificio basato sul progresso e i suoi profitti. L’ottica sacrificale è ancora attuale. E mantiene il suo segreto. Come racconta la censura degli ultimi 50 anni sugli oltre 130 incidenti nucleari avvenuti nel mondo, 40 solo in Europa, che fanno da comprimari ai protagonisti Chernobyl e Fukushima. E come racconta il silenzio dei mezzi di comunicazione sul prossimo referendum del 12 giugno. Ultima chance per dire sì alle energie pulite. Bruciamo uranio e innalziamo templi all’atomo. Scandalizziamo la natura con la forza dei veleni. Dimenticando la ricchezza del sole e la forza del vento. Annulliamo gli incentivi per le energie rinnovabili permettendo che un decreto - Romani - firmato in tutta fretta dal Presidente della Repubblica, decida il futuro energetico del nostro paese. Il risveglio del Moloch nuclearista donerà ai clientes della Politica commesse da milioni di euro per speculare su risorse, i giacimenti di uranio, che tra cento anni non esisteranno più. Un paradosso imposto dalle élites che ci governano. Un colpo di mano contro il quale possiamo opporci il 12 giugno, votando sì al Referendum Day.

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