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Note, rime e atmosfere

Note, rime e atmosfere

Cultura/ Maddalena Crippa -

Mirella Caveggia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2005

Anche quando transita in palcoscenici senza sfondi scenografici, senza particolari costumi di scena, leggera ed energica nei suoi monologhi pieni di vita e di forza narrativa, Maddalena Crippa è da cogliere al volo. Perché è bravissima. Il suo spettacolo più recente, un intreccio di parole, musiche e canzoni che è stato definito «la voce dell’anima e della parola». Intitolato A Sud dell’Alma, compone un album ispirato all’America del Sud. L’attrice, ne sfoglia le pagine cantando canzoni molto belle, alcune famose come Besame mucho, e porgendo frammenti letterari pieni di tinte calde, e di immagini vivide che hanno prodotto autori come Neruda, Marquez, Sepúlveda.
Questo mosaico che è anche un percorso umano e filosofico, senza pretese didascaliche concentra l’emozione sul racconto di tanti frammenti di esistenze, parla di “cuori forti, mansueti e lieti”, che fanno percepire immediata la vita com’è, con le sue vette di gioie i sui precipizi di dolore, le sfumature di malinconia e di rimpianti. Maddalena Crippa affonda con slancio partecipazione, a cuore aperto fra i cantori e i poeti di una terra dove la gente mite e affabile, ricca di passioni, di capacità e di valori respira ancora troppe ingiustizie. Recita con molto equilibrio, senza sottolineature teatrali, canta con voce chiara e agilissima, mette al servizio di canzoni popolarissime e meno note un gran talento musicale e di attrice. Sospingendo con tenerezza e slancio nei terreni della poesia e del sogno, rendendo struggenti il richiamo dell’assenza, commuove davvero. A sud dell’alma è uno spettacolo da vedere in un piccolo teatro. Così non si perde una sola nota e uno sola sillaba dei suoi racconti carichi di significati e di episodi fulgidi raccontati con la semplicità dei grandi talenti. Di fronte a questi lampi della cultura sudamericana, così autentica e vibrante di speranza e di umanità, si scopre con meraviglia una dimensione a noi lontana vibrante di speranza, un’umanità dalla voce allegra e chiara. Notevole l’apporto del piccolo complesso orchestrale del pianista Alessandro Nidi che suona d’incanto, e della scrittura drammaturgica, a cui hanno preso parte oltre alla Crippa, Nidi stesso e Letizia Quintavalla.

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