Nota di lettura per Helene Paraskeva, I segreti dell’orcio, Bertoni editore, 2025

Lunedi, 01/12/2025 - Paolo Carlucci
Nota di lettura per Helene Paraskeva, I segreti dell’orcio, Bertoni editore, 2025
Attraverso una narrazione pungente, ma briosa, Helene Paraskeva ci conduce nel suo ultimo libro, I segreti dell’orcio, pubblicato per i tipi della Bertoni editore, a scoprire e riflettere su scene di vita ateniese. L’intreccio narrativo può configurarsi anche come una… moderna fabula milesia, per la poli-trama, brulicante di azione e di personaggi, spesso maschere, attori su un palcoscenico, o meglio un set di cui Helene è sceneggiatrice e coro. Letterariamente si articola come un racconto lungo, o piuttosto, un romanzo breve, che ticchetta in vorticosi capitoli, colpi di scena, un… erebo metropolitano di avventure amorose e situazioni borderline.
Le vicende prendono forma di vita a scatti, nell’orologio del cuore di Irene Ferti, la protagonista, abilmente sdoppiata, cui l’autrice dà teatralmente voce in… doppi sogni di realtà. Questa tecnica si riscontra in vari capitoli a partire, da le cartoline di Natale 1 e 2, che aprono il libro. Questo è un mondo pulsante di vita di quotidianità di dionisiaca suburbana sequela di misteri, risate e schegge di quadri di vita spesso drammatici, isterici. I capitoli sono resi spesso con un mix stilistico ed un pastiche linguistico originale. Questa tonalità verbale di chiaroscuri sintattici anglo italiani con elementi di succulenta grecità, ci porta ad odorare un’antropologia culturale e una ricchezza di mitemi classici, che restano sullo sfondo di una verve narrativa, come pure di una allucinata Atene non turistica. La città Bella, quella archeologica, museale, si fa proteo di passioni, metamorfosi, nel nostos dei capitoli- quasi tutti delle short stories, nei vari strati della città non luogo e insieme appunto labirinto di emozioni- passioni, moderne ed ancestrali. Ne esce un Satyricon di vita e notturno metropolitano e ed esistenziale. La città si sfoglia come vento di fatti ed avventure nel suo ventaglio d’essere intreccio vivo di strati: Bella e, appunto Nuda, nel senso di povera, Arrogante e Salottiera. Ecco allora comparire nell’ intreccio le singolari figure delle tre Sofie, le signorine Bavardage, il loro appartenere ad un esilarante quanto teatrale centro erotico-spirituale “Nessunomiglioredinoi ”, o i ciak amorosi o di diario di scorribande cittadine e d’ interni familiari o amicali, che costellano il libro, con personaggi strani, onirici, pervasi di vita e problematiche ombre. Un’opera che modula versi e canzoni in inglese e che in queste note degli Animals si condensa perfettamente il trip narrativo del nostos meta-urbano della nostra Helene Paraskeva.
In this dirty old part of the city/ When the sun refuse to shine.

Ne esce una bizzarra umanità segreta, celata appunto nella magia degli orci, misteri che evocano miti e tradizioni classiche, ma il passato è però riattualizzato con estro filmico. A queste modalità poetiche e narrative d’altronde, Helene Paraskeva torna spesso, con giocosa irriverenza nella sua originale visione di scritture.
Una profondità leggera domina il libro e lo stile dell’autrice e poetessa, che è di origine greca, nel dedalo d’una complessa odissea amorosa, che però si snoda a specchio, nell’occhio psico- sociale della Atene moderna e periferica: brulicante di concrete vite escoriate però da notturne ferite. Il ricordo della dittatura, le violenze, la precarietà di vita e lavoro dei vari personaggi, si intrecciano nell’eros e nella vita innervata di passione anche sociale e quindi storicizza la magia e i segreti di personaggi pulsionali, colti nell’ agorà di azioni concrete, divertenti, ma anche dolorose. Ci resta, pagina dopo pagina, una galleria di sognanti sulla strada della realtà ateniese e universale.