Leggere l' albero di Bruna Baldassarre - ...sembra che l’uomo, rispetto alla donna, sia predisposto maggiormente a non esprimersi su fantasie ed emozioni....
Baldassarre Bruna Lunedi, 14/11/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2016
Cara Bruna,
sono un’aspirante mamma di circa 43 anni. Lavoro nel settore editoriale e con i bambini. Una cosa che mi sta tanto a cuore è una situazione sentimentale stabile. Nessun altro prima del mio attuale compagno mi ha incoraggiata ad avere un figlio, mentre oggi vedo le cose diversamente. Spero che il mio partner superi il blocco psicologico verso il matrimonio e pure molto presto, così da accogliere il bambino che fatica un po’ ad arrivare in piena sintonia.
Helenia
Cara Helenia,
sembra che l’uomo, rispetto alla donna, sia predisposto maggiormente a non esprimersi su fantasie ed emozioni ma piuttosto a diventare un fanatico dell’oggettività. Il matrimonio dovrebbe rappresentare il frutto di una libera azione e dovrebbe costituire un obiettivo complementare della vita piuttosto che un’istituzione volta a risolvere dei problemi. Da un punto di vista del matrimonio come sacramento - oggi difficilmente compreso - la decisione di vivere insieme acquisisce una qualità religiosa, una qualità legata a un risveglio e a una consapevolezza peculiari. Condividere la vita con l’altro/a significa un cammino di tipo spirituale e la benedizione finale è come una sorta di garanzia che l’unione sancita con questi crismi duri in eterno.
La coppia apportatrice di elementi fecondi è facilmente ricollegabile a un legame armonioso, viceversa se permangono dubbi o tensioni le barriere esistenti probabilmente non facilitano l’arrivo di un bimbo. Una volta anche il diritto aiutava in questa direzione - al contrario di ora che interviene maggiormente in caso di divorzio - determinava cioè in senso positivo il contenuto dell’unione coniugale.
Caro potenziale marito, di cosa hai paura? In effetti il matrimonio si comprende a fondo quando si ha una visione d’insieme di tutti gli aspetti temibili che coniugi e figli dovranno affrontare, e come ci si può assumere una responsabilità se si ignora di che cosa si tratta? Forse non è tanto difficile sposarsi più di quanto vivere da sposati!
Nel disegno del tuo albero c’è un bel senso della forma, delle buone maniere e della gentilezza, anche se permane una nostalgia eccessiva del passato, e su quella si dovrebbe interiormente lavorare magari per sciogliere quel nodo, probabilmente complementare, a quello del tuo compagno.
La tappe traumatiche si riscontrano all’età di 3 anni, 36 e mezzo e 39 e mezzo.
Come tappa biografica sei veramente a una svolta: “La vita comincia a quarant’anni” è un’espressione che significa che occorre far nascere una nuova creatività e la domanda soprattutto per te sarà: “Quali forze o nuovi impulsi sento nascere dentro di me?”
Lascia un Commento