strategie private - Non sempre i capi sono dei buoni maestri. Anzi. Il tuo è un esempio di competitività negativa.....
Melchiorri Cristina Mercoledi, 12/09/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2012
Cara Dottoressa, ho trent’anni e lavoro con passione ormai da sei nella stessa azienda farmaceutica. Dovrei esserne contenta, con i tempi che corrono… invece sono frustrata perché il mio capo non solo non mi supporta con la formazione ma pare quasi geloso della mia crescita professionale. Non è questo un atteggiamento sciocco e controproducente anche per lui e per l’azienda?(Michela Cinti, Milano)
Cara Michela, non sempre i capi sono dei buoni maestri. Anzi. Il tuo è un esempio di competitività negativa. Dare priorità alle persone è una scelta strategica, ha un significato speciale e si concretizza in alcune specifiche azioni, quali ad esempio valorizzare il talento e formare costantemente le proprie persone.Tu però non essere frustata, ma cogli anche gli aspetti negativi del tuo “cattivo maestro”, per non ripeterli involontariamente e quelli positivi che suo malgrado ci saranno…. Io ricordo che da giovanissima il mio primo capo era un tizio molto freddo e distaccato e visibilmente infastidito di avere per vice una giovane donna. Però da lui ho imparato la puntualità da orologio svizzero negli appuntamenti di lavoro e nell’orario di inizio delle riunioni, e… a leggere il giornale stando in piedi! Cioè scorrere i titoli con le notizie rilevanti dei quotidiani, quelle da sapere al mattino per non vivere fuori dal mondo o relative al proprio ambito di lavoro, senza dare a chi ti vede, colleghi, capi o collaboratori, il messaggio involontario ”sono seduta in relax a leggere il giornale”. E non consentire a nessuno di toglierti il piacere di ciò che fai con passione.
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