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Non tutto il porno viene per nuocere

Non tutto il porno viene per nuocere

A tutto schermo - Parte il progetto ‘Le ragazze del porno-My sex’, un collettivo femminile di registe ed autrici pronte a sfidare la convenzionale visione della pornografia. Per finanziare i primi cortometraggi nasce ‘Art for Porn’.

Colla Elisabetta Domenica, 27/04/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2014



Chi l’ha detto che il porno non possa essere una forma di espressione artistica? Per rispondere a questa domanda e costruire prodotti che superino la connotazione negativa e trash dell’attuale scena del cinema porno, nasce il collettivo femminile Le ragazze del porno - My Sex, formato da un gruppo di affermate registe, scrittrici, attrici ed artiste che si propone di realizzare qualcosa di completamente nuovo in Italia.



“È una pornografia diversa, molto personale, quasi un nuovo genere cinematografico, una sorta di realismo sessuale”. “Stiamo cercando di dare un’immagine bella, celebrativa della sessualità: negli anni Cinquanta e Sessanta il porno aveva un’accezione erotica, che poi si è completamente trasformata”. “Vogliamo produrre opere in cui ci sia ampia varietà di corpi, maschili e femminili, per superare l’inquietante rappresentazione del corpo nel porno ‘classico’, tutto bicipiti e performance”. “Non vogliamo perdere il punto di vista femminile ma allontanarci dalle modalità performative maschili”. “Abbiamo l'assurda ambizione di realizzare prodotti allo stesso tempo pop, godibili e consapevolmente politici”. “La vita sessuale delle donne italiane non è quasi mai espressa, noi in questo senso non esistiamo”. “Nelle nostre storie i protagonisti non sono ‘carne da macello’ o pupazzi presi solo nell'atto sessuale, hanno un passato e un futuro”.



Il collettivo si richiama ad analoghe esperienze realizzate dall’attiva scena post-pornografica indipendente mondiale, con protagoniste le donne, a cominciare dalla Svezia, dove Mia Engberg ha lanciato lo slogan-manifesto: ‘l’erotismo è buono e ne abbiamo bisogno” (sottoscritto dalle Ragazze del porno) ed ottenuto notevole successo con i cortometraggi Dirty Diaries, come pure in Francia l’antologia di corti “X-Femmes”, prodotta da Canal+ e distribuita in Italia in dvd, in USA il porno post-modernista di Annie Sprinkle e in Danimarca la casa di produzione Zentropa (fondata da Lars Von Trier nel 1992), pioniera nel produrre film porno girati da donne e destinati ad un pubblico femminile. Dunque le motivazioni delle 10 donne/artiste per ora coinvolte (Mara Chiaretti, Anna Negri, Regina Orioli, Titta Cosetta Raccagni, Lidia Ravviso, Emanuela Rossi, Slavina, Roberta Torre, oltre a Tiziana Loporto e Monica Stambrini, ideatrici del progetto) a realizzare cortometraggi porno-erotici sono tante, a partire dall’idea di “rispondere a un'esigenza, provare a colmare una lacuna”, a quella di “raccontare come nasce e come si scatena il desiderio” o sopperire ad una “mancanza politica, culturale e di immaginario”. Per finanziare l’ambizioso progetto, che partirà nel luglio prossimo con la massima libertà espressiva ed estetica, le registe hanno dato vita ad una campagna di crowdfunding, tramite la piattaforma Indiegogo e grazie ad Art for Porn, una vendita di opere d’arte donate per la ‘causa’. “Abbiamo trovato molta più attenzione e sostegno nel mondo dell’arte contemporanea che non in quello del cinema; qualcuno pensa che sarà difficile trovare attori uomini disponibili a lavorare in scene di sesso esplicite ma forse scopriremo il contrario, anzi, se siete interessati, fatevi avanti!”. I primi tre progetti ad essere realizzati saranno i cortometraggi “Seratina”, di Anna Negri, “Mano di velluto, di Regina Orioli e “Queen Kong” di Monica Stambrini. 

 

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