Dal 29 al 31 marzo a Verona il World Congress of Familie, organizzazione che si oppone ai diritti di autoderminazione e libera scelta in tema di sessualità, maternità e famiglia
Domenica, 17/03/2019 - Dal 29 al 31 marzo a Verona si terrà la 13^ edizione del World Congress of Families (WCF), l’Incontro Internazionale delle Famiglie.
Nella città Veneta si riverserá la rete mondiale degli oppositori dei diritti di autodeterminazione e libera scelta in tema di sessualità, maternità, famiglia, laicità.
Dalla Russia di Putin ai paesi africani che penalizzano divorzio, sessualità, aborto, dai paesi dell’Est europeo più integralisti a membri dell’America di Trump, tutti sfileranno in questa celebrazione del ritorno al medioevo.
Promotore del raduno il ministro per la famiglia Fontana (dichiaratamente contrario alle unioni civili e alle unioni omosessuali, alla legge 194, agli elementari principi di autodeterminazione dei cittadini) fiancheggiato dal vice primo ministro Salvini (“migranti: è finita la pacchia!”), dal governatore veneto Zaia (apertamente contrario alla RU 486), dal ministro dell’istruzione Bussetti (“più fondi al sud? Impegnativi di più “) e dal senatore Pillon (“via l’aborto, prima o poi in Italia faremo come in Argentina”), che col suo disegno di legge sta tentando di riportare indietro un diritto di famiglia faticosamente conquistato.
Un ddl che, attraverso norme di carattere economico e strettoie che limitano i principi di scelta ed autodeterminazione individuali, rende praticamente impossibile ricorrere alla separazione e al divorzio, tende alla affermazione del principio di indissolubilità del matrimonio, si scaglia prepotentemente contro i diritti civili e promuove un modello di famiglia oscurantista, opponendosi al diritto di autodeterminazione delle cittadine e dei cittadini tutti, imponendo la visione di uno stato controllore e giudicante e di una visione ideologica della legge, negando di fatto i principi della nostra costituzione.
Di più, nel collegamento “governo-WCF-movimento provita” Pillon, la Lega, i loro alleati attaccano frontalmente il principio di libera scelta nell’ambito della maternità, la legge 194, le unioni civili omosessuali e ogni altra misura egualitaria nelle politiche legate alla famiglia, alla sessualità e all'identità di genere.
Questo governo e i suoi portavoce in tema di famiglia, di salute, di sicurezza, incuranti del carico di violenza che si abbatte quotidianamente sulle donne negano, nei fatti, la realtà dei maltrattamenti familiari, la piaga dei femminicidi, ignorano la penalizzazione delle donne nell’ambito lavorativo, fingono di non conoscere il sistematico attacco a tutta la rete di welfare che costringe le donne a restare bloccate in ruoli che non si sono scelte.
Sabato 30 marzo il coordinamento nazionale dei comitati SE NON ORA QUANDO?, che da anni si batte per il diritto di cittadinanza effettivo delle donne, per costruire un paese che le ospiti davvero, che sia giuridicamente e culturalmente rispettoso delle individualità di ognuna, che da mesi si batte nelle piazze ed in ogni luogo di aggregazione per la costruzione di un fronte compatto e consapevole contro le manovre oscurantiste di questo governo, contro la pericolosissima deriva fascista e omofoba in atto, contro il rafforzamento del patriarcato, aderirà al lavoro di rete operato da associazioni e sindacati del territorio veronese e nazionale partecipando a Verona al convegno e al flash mob che confluiranno poi nel corteo pomeridiano dei movimenti femministi.
Invitiamo tutte le donne e gli uomini amici delle donne ad essere presenti a Verona il 30 marzo.
Il 31 il cosiddetto popolo della famiglia scenderà in piazza nella manifestazione conclusiva del convegno. I mezzi che questa gente ha a disposizione sono tanti, ha l’appoggio del governo, ha il lavoro di lobby che la aiuta, ha a sostenerla la rete dell’integralismo cattolico, i media, la propaganda demagogica e, purtroppo , la disinformazione di molti cittadini.
Ma noi siamo quelle del 13 febbraio 2011. Abbiamo portato in piazza un oceano di donne e di uomini. Possiamo rifarlo e dobbiamo rifarlo.
Soprattutto dobbiamo portare ancora nelle strade la forza delle idee, la verità, il richiamo alla dignità e al rispetto.
Questo il programma della giornata di sabato 30 dalle 10.00-13.00
INCONTRO PUBBLICO “LIBERE DI SCEGLIERE”
Interverranno, tra le altre, Livia Turco, Laura Boldrini, Monica Cirinná, Cristina Simonelli, Susanna Camusso, Franca Porto, Ivana Veronese, Lucia Annibali.
Dalle 13.30 alle 14.00 flash mob LIBERE sul ponte pedonale di Verona, Castelvecchio.
Un messaggio forte: il femminismo è ponte tra generazioni, ponte tra donne, ponte tra donne e uomini amici delle donne, ponte verso il futuro, ponte di transito per l’acquisizione di leggi che hanno dato diritti alle donne.
Alle 14.00 libera partecipazione al corteo
Stazione FS p.le XXV Aprile
Dress code: indossa qualcosa di bianco e porta con te guanti da lavoro (domestici o no) colorati.
Da qui al 30 lavoriamo per spiegare per cosa e contro cosa ci stiamo battendo, per quali diritti, con quali metodi.
Abbandoniamo i distinguo, agiamo insieme, ognuno nelle proprie piccole e grandi possibilità.
Riconosciamo gli obiettivi comuni.
Uniamoci su quelli. Lottiamo per quelli.
Per far diventare l'Italia un Paese per donne, abbiamo bisogno dell'impegno di tutte, di tutti.
Coordinamento Nazionale Comitati SE NON ORA, QUANDO?
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