Società/ Giovani e stereotipi - Una ricerca sulle adolescenti mette in luce desideri e condizionamenti, non mancano barlumi di speranza
Donatella Orioli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2005
Indagare e riconoscere le difficoltà che la popolazione femminile ha in tutti gli ambiti di vita. Questo l’intento della ricerca promossa dall’Osservatorio Adolescenti del Comune di Ferrara in collaborazione con Spazio Giovani dell’Azienda USL con l’obiettivo di verificare se queste problematiche sono presenti anche nelle giovani generazioni. Il 2004 è stato l’anno tematico che l’Amministrazione Comunale ha dedicato alla donna e, oltre alle considerazioni politiche e culturali sul tema delle pari opportunità, la proclamazione di questo anno tematico rispecchia anche ragioni strutturali che già conosciamo e che ricordiamo essere: maggiore scolarizzazione rispetto agli uomini, difficoltà a superare il tetto di cristallo, maggiore precarietà nei contratti di lavoro, difficoltà di conciliare vita-lavoro, ecc.
Il target di “Giovani donne a confronto”, questo il titolo della ricerca presentata recentemente a Ferrara presso il Ridotto del Teatro Comunale, è costituito da ragazze dai 14 ai 24 anni che si sono rivolte prevalentemente al Consultorio Giovani. L’indagine è stata condotta attraverso un questionario contenente 34 domande a risposta chiusa che analizzava: Aspetto fisico, Autostima, Differenza di genere, Relazioni interpersonali, Sessualità, Rapporto con la famiglia d’origine. Successivamente sono state coinvolte le scuole superiori della città che, attraverso gruppi di studentesse, hanno contribuito all’approfondimento e all’interpretazione dei dati.
Un dato interessante che è emerso riguarda una percentuale piuttosto bassa (45%) di ragazze che non si piace (fisico e autostima) e la tendenza è che si definiscono abbastanza soddisfatte di se stesse. Assai positivo il fatto che sono ipotizzate delle mete abbastanza normali (es.: come ti piace il fisico di una ragazza della tua età? Risposta: al 59,3% snello e proporzionato). Questi dati sono da valorizzare se messi in relazione ai messaggi dei mass media, che impongono il modello della “velina”. L’entusiasmo si prova nell’osservare il 71% rispondere che il massimo per una donna è “avere personalità”: un segnale importante perché dietro la parola “personalità” si cela determinazione, la tenacia, la forza di conquistare spazi nella società.
Purtroppo però nel citare le caratteristiche tipiche femminili e maschili, le ragazze cadono negli stereotipi più comuni: i maschi sono definiti superficiali, materialisti, cacciatori di donne, egoisti mentre le femmine si definiscono sensibili, altruiste, fragili, sciocche, romantiche.
Ovvero, da un lato gli stereotipi resistono alle trasformazioni di ruolo sociale e culturale e, dall’altro, sono fondamentali per sancire forme di appartenenza di genere rassicuranti rispetto al vissuto d’identità personale. Si evince che le “Giovani Donne” sono consapevoli di cadere spesso in contraddizioni, sono portatrici di ombre, di desideri e di bisogni, di sentimenti ed emozioni.
Il dibattito sulle discriminazioni legate alle differenze di genere è dunque ancora tutto in salita e, per quanto si sia fatto sinora, riconoscere l’influenza dei fattori sociali che le determinano, è un buon risultato verso una comprensione meno superficiale dei fenomeni sociali, ma anche verso l’individuazione delle strategie di cambiamento auspicabile.
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