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Non solo pillole

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BenEssere - La medicina estetica per il malato oncologico

Fulvio Tomaselli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2009

A Roma, dal 2004 presso il Dipartimento di Oncologia dell’Ospedale S. Giovanni Calibita-Isola Tiberina, diretto dalla Dott. Vittorina Zagonel, opera un Servizio di Medicina estetica dedicato alla cura di quei danni che chemioterapia radioterapia e chirurgia infliggono necessariamente ai malati.
Questo è stato possibile grazie alla presenza del Servizio ambulatoriale di Medicina Estetica nell’ambito della Struttura dal 1994. Nell’accezione attuale dell’immagine del sé, dover dichiarare con innegabili segni la presenza di una malattia non è gradevole né, spesso, ben tollerato. Tutti devono essere in piena forma, giovani e belli, altrimenti potrebbero essere improduttivi. La produttività è il metro che dà il peso sociale della Persona. Questa è purtroppo l’attualità.
Il danno estetico legato alla malattia, in molti casi può essere ben dissimulato; questo non vale per le terapie necessarie. E’nota la perdita dei capelli, la secchezza della cute, le fissurazioni che si possono realizzare a livello di mani e piedi (visibili e dolorose), il rossore cutaneo, le eruzioni cutanee legate a particolari agenti chemioterapici di ultima generazione. La lesione cutanea da radioterapia, oltre al danno momentaneo invalidante, in alcuni casi può lasciare segni indelebili.
Sono effetti collaterali legati all’azione farmacologica che non possono essere evitati, ma possono essere mitigati. Le stesse cicatrici chirurgiche vengono seguite per ottimizzare la loro guarigione.
La cura che la Medicina estetica pone è proprio questa. Cercare di limitare il danno e migliorare la qualità della vita senza interferire con la terapia, considerando che può durare per tempi lunghi.
Oggi il malato oncologico guarisce nel 50% dei casi, una buona percentuale si può considerare malato cronico alla pari di altre patologie meno demonizzate e spaventose.
Nell’ambito del Dipartimento esiste un Gruppo di lavoro multidisciplinare che si occupa del sostegno alla persona malata e alla sua famiglia, perché insieme possano affrontare una prova non facile. Di questo Gruppo anno parte oltre ai medici oncologi e radioterapisti, psicologi, assistenti sociali, fisioterapisti, religiosi.
L’Ordine di San Giovanni di Dio, noto come Fatebenefratelli, fa del carisma dell’ospitalità il suo fondamento, ponendo la Persona che si affida al centro della attività sanitaria. La cura della sofferenza, non solo fisica, ma anche psicologica e spirituale è il cardine della mission del Fatebenefratelli, che è estesa e richiesta a tutti i Collaboratori dell’Ordine, al di là della fede religiosa o politica, la razza, il sesso. La forza del Fatebenefratelli consiste nella univocità di questo enunciato presente nella Carta di Identità dell’Ordine.
Su questa base la Medicina Estetica ha avuto il suo spazio 15 anni or sono. Un inestetismo può essere causa di profonda sofferenza per chi lo patisce, per cui ha diritto a essere assistito con competenza e profonda professionalità.
La Medicina Estetica per l’oncologia si muove nell’ambito del Dipartimento sotto la responsabilità del dott. Fulvio Tomaselli, Coordinatore del più ampio Servizio, affiancato dalla dott. Trocchi, medico, e dalla dott. Assalti che, in qualità di farmacista e cosmetologa si è occupata della scelta dei prodotti cosmetici utili nelle diverse situazioni. Questa è la particolarità: si utilizzano cosmetici di rango di produzione industriale, reperibili su tutto il territorio nazionale e oltre, questo per consentire un facile proseguo della cura cosmetologica indicata. Inoltre viene insegnato il camouflage per coprire discromie cutanee, si propone il tatuaggio medico per ricostruire le sopracciglia e l’areola mammaria. Il Servizio è totalmente gratuito per i Malati di questo Ospedale, che ricevono anche i cosmetici necessari per iniziare la terapia; in alcuni casi la fornitura è fino al termine della terapia. Questo è reso possibile dalla disponibilità delle Aziende produttrici. Sono stati incontrati oltre mille malati in percentuale quasi uguale fra maschi e femmine, ai quali è stato fornito un aiuto per essere attraverso l’apparire e portarli a guardare oltre la malattia alla vita che continua.

* Coordinatore del Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica ospedale S. Giovanni Calibita, FBF, Isola Tiberina / Roma

(13 gennaio 2009)

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