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NOMINE RAI

NOMINE RAI

Gli APRIORI delle PRASSI ITALIANE di Iole Natoli

Martedi, 19/06/2012 - Un uso a quanto parrebbe privatistico quello delle nomine al cda della Rai, alle quali oggi stiamo assistendo.

L’appunto non si riferisce alle persone - come nota giustamente Gad Lerner in "Bei nomi nel cda Rai: mi spiace, non condivido" - ma al metodo.

Si parte da una dichiarazione di Bersani, che non volendo mischiare politica e gestione Rai si rifiuta di indicare dei nomi. Ottima cosa, diremmo addirittura esemplare. Chiede anche ad alcune associazioni, tra cui SNOQ, di formulare nomi di persone, dicendosi disposto ad appoggiarle. E qui comincia a sorgere qualche perplessità: piccolina.

SNOQ - o meglio il suo comitato promotore che insiste sul giusto principio del 50 e 50 di rappresentanza di genere nelle nomine - in omaggio al principio di trasversalità non ritiene di dover rispondere a Bersani e indica i nomi direttamente a Zavoli.

Per quel che concerne le donne - e di donne si occupa SNOQ - troviamo i nominativi di: Dacia Maraini, Chiara Saraceno, Flavia Nardelli, Lorella Zanardo, Benedetta Tobagi, Evelina Christillin.

I curricula, come si apprenderà da Di Pietro, sarebbero in totale 272. In vari gruppi FB, intanto, le donne discutono sui nomi femminili e talvolta si accapigliano anche. I curricula presentati di cui si parla sono, in ordine non temporale ma alfabetico, quelli di Brancati, De Zulueta, Melilla, Zanardo.

La scadenza per la presentazione dei curricula era fissata per Lunedì 18 giugno. Il 18 giugno si apprende da Bersani che il PD appoggerà Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi e la faccenda sembra chiudersi lì.

Ed invece non si chiude per niente. Ai commenti di vari giornalisti, tra cui quello già riportato di Lerner, si aggiunge la dichiarazione di Lorella Zanardo, che scrive sul suo blog "Scegliere il CdA RAI attraverso i CV: l’Unico Modo Accettabile".

Segue la lettera dell'onorevole Di Pietro al Presidente Zavoli, in cui viene contestato il sistema di nomine adottato e si insiste, come ci sembra ovvio, sull'analisi e la comparazione dei curricula.

Benedetta Tobagi, dal canto suo, si ritrova con un'investitura non richiesta ma ugualmente accettata - il che appare perfettamente comprensibile e normale, chiunque si emozionerebbe al posto suo - e comunica di aver presentato, dietro sollecitazione ricevuta, il suo CV. Si ritiene entro il 18 giugno, termine che era stato indicato come ultimo. E gli altri curricula femminili e maschili? Sono stati esaminati, comparati? Non si sa.

Non sarebbe stato meno irritante per tutti, a questo punto, non far presentare niente a nessuna e nessuno e passare direttamente alle nomine, da convalidare a posteriori con un CV possibilmente di tutto rispetto, come c'è da supporre siano quelli vincenti - benché una qualche perplessità vi si opponga come nel caso di Gherardo Colombo in relazione alla funzione richiesta? Non sarebbe stato corretto certamente: non lo sarebbe stato. Ma forse più trasparente di così.



Milano, 19.06.2012

©Iole Natoli

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