Con questo articolo chiudo la serie di riflessioni che ho proposto in questi mesi con la Rubrica NOIUOMINI: da settembre in poi verificherò assieme alla Direzione della Rivista se e come riattivare la rubrica.
Ancora una volta scrivo sulla Paternità o meglio sui Padri, sulla figura del Padre, perché sollecitato da numerosi articoli pubblicati negli ultimi giorni in quotidiani e settimanali e soprattutto provocato positivamente da un video promozionale di un libro brasiliano sulla paternità, video davvero divertente e molto significativo il cui link mi è stato suggerito proprio da mia figlia ( non ancora madre).
Marcos Piangers, autore brasiliano padre a tempo pieno : il suo libro è “O Papai è Pop “ www.papaipop.com.br e il video promozionale ha oggi 7 milioni e 700 mila visualizzazioni ! Una divertentissima sequenza di situazioni reali riprese da diversi videoamatori in cui si vedono padri giovani alle prese con i loro figli e figlie.
Appena visto il Video ho rimesso assieme sul tavolo gli articoli relativi ad altri libri e ricerche internazionali sul ruolo del Padre ed ecco le connessioni che mi sembrano interessanti per una ulteriore riflessione su NoiUominiPadri. Preciso innanzi tutto che non ho letto nessuno di questi libri o ricerche ma solamente gli articoli che li presentano.
Massimo Cacciari autore italiano filosofo a tempo pieno e non padre : il suo ultimo libro “Re Lear – Padri Figli Eredi” (ed. Saletta dell’Uva 2015) è un saggio breve in cui si ragiona alto sulla relazione storica e contemporanea fra cambiamento della Società, ruolo delle tradizioni e della esperienza storica, ruolo dei Padri ( reali e metaforici), necessità della loro conoscenza da parte dei “figli-e” per poterli “uccidere” e solo così andare avanti e modificare davvero la Società. Ma Cacciari lamenta il fatto che oggi sempre meno Figli sono coscienti di questa necessità di conoscenza e quindi sempre meno sono capaci di cambiare innovare, rivoluzionare davvero la Società : “Oggi quale figlio smanioso di innovare conosce i propri Padri? Quale pretendente parricida partecipa oggi così intimamente come Bruto alla vita del suo Cesare ? Ma il padre sopravvive sempre se non lo uccidi in te !”
Federico Ghiglione, autore italiano di “I Papà spiegati alle Mamme” (ed. Einaudi 2015) è invece un pedagogista consulente dell’Ospedale di Genova, che prova a spiegare alle madri chi sono o possono o dovrebbero essere oggi i “Nuovi Padri” : “In bilico tra vecchi schemi autoritari e nuovi modelli legati alla partecipazione e all’accudimento, i padri è come se parlassero una lingua di cui non sono ancora del tutto padroni”.
Paolo Uccello, autore italiano di “Mo’ telo spiego a Papà”, propone un testo provocatorio ma autoironico di sopravvivenza quotidiana di un giovane padre alle prese con due figli di 5 e 4 anni. Ad esempio di fronte al primogenito che non vuole più andare in piscina perché un coetaneo gli ha tenuto la testa sott’acqua, gli dice di getto :” Beh e tu la prossima volta dagli un bel calcio sulle palle : non si fa ma a volte serve !”.
Quest’ultima citazione mi ricorda improvvisamente il racconto più volte ascoltato da mio fratello ( più grande di me di sei anni e mezzo ) relativo alla sua esperienza educativa specifica da parte di nostro padre nella Palermo del 1960. Mio fratello, molto ben educato, doveva andare in Prima Media e mio padre era molto preoccupato dell’impatto con la prepotenza, volgarità e violenza di tanti possibili compagni di scuola. Decise così qualche giorno prima dell’inizio della scuola, di fare una lunga lezione privata familiare al figlio appena undicenne su cosa significassero alcune parole e parolacce, su come rispondere a tono per non farsi sopraffare già nei primi giorni rischiando di diventare lo zimbello della classe : “Hai capito Pietro ? Se ti dicono così, che vuol dire questo, tu devi rispondere cosà e se ti dicono …..allora tu gli dici….”! Non ho mai saputo cosa sia successo in quei primi giorni di scuola ma fortunatamente mio fratello è diventato un bravo Professore universitario di Storia della Filosofia moderna.
Potrà sembrare strano ed eccessivo accostare e coinvolgere in questa breve riflessione autori così diversi per cultura e livello ma invece sono più che convinto della opportunità e liceità di tale connessione culturale : dal saggio del filosofo Cacciari al blog del giovane padre Uccello attraverso il consulente pedagogo fino allo scatenato e ultrapopolare autore brasiliano, si capisce bene come le modifiche delle identità maschili e paterne stiano riflettendo una mutazione antropologica molto profonda che però probabilmente non può e non deve illuderci sul considerare superati o evitabili alcuni passaggi essenziali di maturazione umana e maschile in particolare quale quello “classico” e fondativo riproposto da Cacciari : il riconoscimento e l’”uccisione” dal Padre da parte dei Figli-e per potere crescere e partecipare attivamente al rinnovamento di qualsiasi Società Umana.
Uccisione metaforica, simbolica, psicologica ?
A Srebrenica, in Bosnia, 20 anni fa l’11 luglio 1995, oltre 8.000 uomini, giovani, adulti, anziani, moltissimi di loro padri, furono uccisi da altri uomini dell’Esercito Serbo-Bosniaco, in uno degli eccidi-genocidi più recenti della storia contemporanea. È stato da poco celebrato il ventennale di questo tremendo atto di guerra nel cuore dell’Europa senza però sottolineare abbastanza il suo carattere di “genere” : fra la Cittadinanza di fede musulmana di quella piccola cittadina, furono separati tutti i maschi dalle femmine, e i primi uccisi : la vendetta, punizione, violenza su base puramente etnico-religiosa si scatenò brutalmente eliminando il genere maschile !
Lascia un Commento