Giorgio Armani, Umberto Veronesi, Azim Surani e…le Orate: cosa potrebbero avere in comune ? Forse il futuro degli Esseri Umani.
Giorgio Armani, nell’ultima sfilata di pochi giorni fa a Milano, per la prima volta nella storia della Moda, ha proposto appaiati in passerella due modelli, un ragazzo e una ragazza, vestiti uguali con lo stesso completo in giacca e pantaloni, gilet, camicia, scarpe, degli stessi colori e taglio : solamente le misure erano un po’ diverse. Con questa scelta provocatoria ha comunicato non tanto il valore dell’”unisex” ( termine di moda in uso da decenni ) ma il valore di una estetica applicata al vestiario che propone la “indifferenza” dei sessi. Il bello però, a mio parere che vedendo le foto della sfilata i due ragazzi-e erano “maschili e femminili” senza appiattire in alcun modo la loro identità sessuale.
Umberto Veronesi non solo dedica alle Donne l’ultimo suo libro ma mesi fa ha scritto e pubblicato un articolo in cui sosteneva scientificamente un futuro di inevitabile “superamento” genetico delle differenze umane fra Maschio e Femmina e la tendenza “darwiniana” ad una Umanità asessuata, pronta alla procreazione con tecniche e mutazioni genetiche “alla bisogna”.
Le Orate, come specie, nascono tutte potenzialmente maschi e femmine e solamente dopo un certo tempo di vita nel “branco” specifico di una comunità locale, alcune diventano maschi ed altre femmine per permettere la procreazione e la riproduzione della specie in quella parte di mare. Questa verità della natura marina me la raccontò mia figlia al ritorno da una gita scolastica agli allevamenti dell’Isola di Pellestrina durante la quinta elementare oltre vent’anni fa. Io non sapevo nulla delle Orate, che mi limitavo a scegliere accuratamente al mercato del pesce di Venezia, cucinare e gustare con molto piacere a casa nostra almeno una volta alla settimana. Ricordo che questa informazione, ricevuta da mia figlia di appena 10 anni, mi impressionò davvero, tanto che la continuo a raccontare quando ne ho l’occasione.
Azim Surani, Professore Biologo dell’Università di Cambridge di origine africana, nato in Kenia nel 1945, è Direttore della ricerca condotta dall’Istituto Gurdon sulle staminali umane e la loro capacità di riprodurre cellule “uovo” e cellule “spermatozoi” per una possibile futura e vicina riproduzione umana da una sola persona, anche un Uomo. I risultati degli ultimi anni di ricerche dell’Istituto, fatto nascere a Cambridge dal Premio Nobel per la medicina 2012 e ancora attivo Prof. John Gurdon, sono stati resi pubblici giorni fa e ne ha scritto il 23 gennaio La Repubblica in una bella doppia pagina intitolata “I Fantafigli”. La ricerca in verità ha come obiettivo quello di aiutare le persone che non possono averli “naturalmente” a trovare soluzioni per fare avere figli. Ma le nuove frontiere che da anni si vanno esplorando portano alla possibilità vicina nel tempo, che una donna ed anche un uomo, da soli senza né partner ne sue componenti fisiologiche, possano fornire cellule ( sia di Uovo femminile sia di Spermatozoi maschili ) per generare in laboratorio un “erede” partendo da staminali di pelle del proprio corpo ! La indifferenza al genere sessuale del soggetto umano per la elaborazione in laboratorio di cellule staminali dalle quali generare cellule procreative, è una novità scioccante per la sua portata culturale : la “funzione” tradizionale, “naturale” del Maschio e della Femmina Umani viene azzerata di colpo dalla scoperta delle potenzialità cellulari di qualsiasi corpo umano.
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